Colombia ed Ecuador basano gran parte dei loro ricavi energetici sull’energia idroelettrica. Entrambi i Paesi hanno prodotto più del 60% della loro elettricità da grandi impianti idroelettrici nel 2008, secondo l’International Energy Agency. Per questo stanno pensando di diversificare le loro fonti e stanno puntando alla geotermia. Ne è un recente esempio l’annuncio fatto proprio in questi giorni dai due governi e i cui dettagli appaiono sul sito del ministero dell’Elettricità e delle energie rinnovabili dell’Ecuador (www.meer.gov.ec).
Il progetto geotermico, denominato Binacional Tufino-Chiles-Cerro Negro sarà sviluppato dalla società dell’energia colombiana controllata dallo Stato Isagen e dalla sua omologa ecuadoregna Celec. Sarà sviluppato in una zona vulcanica sulla frontiera della Colombia e dell’Ecuador di circa 5000 ettari, dove saranno condotte indagini geotermiche topografiche, geologiche e geochimiche prima della perforazione dei pozzi esplorativi. Gli studi iniziali avrà un costo di 2,5 milioni di dollari, ha detto il ministero, ma si prevede di creare una centrale da 138 megawatt.
