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CO2: in Islanda il primo impianto negative emission

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In Islanda è stato avviato un impianto particolare che sfrutta l’energia geotermica per produrre elettricità. La sua caratteristica? È un impianto “negative emission”.

Fonte: Green.it

Autore: Tommaso Tautonico

Che l’Islanda sia una miniera d’oro per l’energia geotermica si sapeva ma quello che è stato realizzato ad Hellisheidi è qualcosa senza precedenti: è un impianto “negative emission“.

Si tratta di una centrale che produce energia non solo senza emettere CO2 ma con saldo negativo di emissioni.

Una meraviglia tecnologica che dimostra quanto sia importante applicare le tecniche di geoingegneria nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Cosa significa negative emission?

Produciamo 40 trilioni di Kg di CO2 ogni anno. L’impegno preso dai leader di tutto il mondo durante la Cop21 di Parigi è chiaro: se vogliamo salvare la terra dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, è fondamentale mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2°C rispetto all’era pre-industrializzata.

Se continuiamo a produrre energia nel modo in cui lo stiamo facendo, gli effetti dei cambiamenti climatici non potranno che aumentare.

Recenti studi dimostrano che i piani nazionali presentati a Parigi non sono sufficienti a mitigare il global warming, presto raggiungeremo il così detto “carbon budget”, la quota massima di emissioni climalteranti ammissibile per rimanere sotto l’aumento dei due gradi.

Oltre quel limite saremo costretti non solo a non emettere più gas serra ma dovremo eliminare la CO2 presente in atmosfera.

Su questo principio si basa l’impianto islandese: preleva CO2 dall’atmosfera e la immette nel sottosuolo realizzando, o meglio contabilizzando, “negative emission”…(continua)