Ormai in Italia ci sono 700 birrifici artigianali. Non tutti erano presenti al Salone, ma la Toscana comunque faceva la sua parte. Con il Birrificio del Forte (dei marmi ) che presentava la prima birra da accostare al pesce. O come il piccolo birrificio clandestino di Livorno che spopolava con Pott’asia, preparata con il grano Vernia dell’azienda agricola Insuese. E che dire dei Vapori di Birra, che fa parte della comunita del cibo che prende l’energia dalla geotermia di Larderello e company. La birra, va ricordato, è in crescita di consumi. Così trovate anche vecchi marchi recuperati. Come l’Angelo Poretti, marchio storico della Lombardia, rinato a nuova vita e presente con un megastand sotto il controllo della casa madre Carlsberg. Allo stand del Sigaro Toscano c’era invece la ceca Pilsen, l’unica birra ad avere la Dop europea. A proposito di Toscano, lo stand è stato preso d’assalto. Ed oramai intorno ad uno dei simboli della Toscana gira un mondo. Dai classici accostamenti con il rum si è passati a matrimoni insoliti con i formaggi e anche con prodotti come il lardo di Colonnata ma millesimata e superstagionata. Certo non sono cose da tutti in giorni. Ma la Toscana è così: ogni eprodotto ha la sua storia e una sua autentica epica.