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Cibo ad Energia pulita, a Castelnuovo Vdc è decollato un modello di eccellenza internazionale

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Istituita la prima Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile

Fonte: Greenreport

Autore: CoSviG

Si parte. Si è costituita con
l’approvazione dello Statuto ( che rafforza la validità del
progetto), la prima Comunità del Cibo a Energia pulita a livello
mondiale, voluta da Slow Food e battezzata dall’autorevole
presidente Carlin Petrini al recente Salone del Gusto come un esempio
di eccellenza a livello planetario nella salvaguardia degli
ecosistemi, e nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile. E’
stato un incontro per tanti aspetti atteso, non soltanto tra gli
addetti ai lavori.

Alla cerimonia sono intervenuti
cittadini, associazioni di categoria, sindaci e, in rappresentanza
della Provincia di Pisa, il vicepresidente Giacomo Sanavio.

Ed è pervenuto un messaggio della
Regione Toscana, espresso dall’Assessore all’Ambiente Annarita
Bramerini che ha voluto dare il benvenuto a questa nuova iniziativa
avviata nel Distretto delle Energie rinnovabili . «E´ la
dimostrazione che tra cibo ed energia può esserci sintonia- ha
dichiarato l’assessore regionale- Il cibo deve tornare ad essere
buono, giusto, pulito e sostenibile. Come l´energia. L´economia
deve orientarsi alla sostenibilità ambientale e sociale. E
sostenibile è sinonimo di rinnovabile. La comunità del cibo ad
energia rinnovabile rappresenta un segnale importante per tutta la
Toscana».

L’incontro si è svolto mercoledì 11
Marzo, nei locali dell´Incubatore Alta Val di Cecina di Castelnuovo
Val di Cecina (dove ha stabilito la sede la Comunità).

In prima fila c’erano i
rappresentanti delle 5 aziende che, con tanto entusiasmo, hanno
aderito all’iniziativa: l’Arcadia di Castelnuovo Val di Cecina (
lavorazione insaccati),Azienda Agricola Podere Paterno, Monterotondo
Marittimo; Fattoria dell´Antica Filiera, Castelnuovo Val di Cecina;
Caseificio San Martino, Monterotondo Marittimo (prodotti caseari),
Parvus Flos di Radicandoli prodotti orticoli e un ricercato basilico
ottimo per preparare il pesto.

«Si tratta di 5 aziende vitali, forti,
e, pur nelle differenti singole caratteristiche, attive anche fuori
dal territorio del Distretto delle Energie Rinnovabili in termini di
mercato e distribuzione,” spiega Sergio Chiacchella, Direttore
Generale del CoSviG “ci auguriamo che la crescita in termini di
consapevolezza e rapporti testimoniata dalla nascita di questa
“comunità” possa nell´immediato futuro contribuire ad uno
sviluppo sia delle energie rinnovabili in senso lato, che,
auspichiamo, dell´intero territorio geotermico toscano»

Soddisfatta e un po’ emozionata è
apparsa Giovanna Licheri, presidente di Slow Food Toscana. che ha
dichiarato: «E’ questa una tappa importante. Si tratta del punto
di arrivo di un percorso iniziato nel 2007, a TerraFutura, quando
CoSviG, SlowFood Toscana e la Fondazione SlowFood per la Biodiversità
firmarono un protocollo d´intesa che promuoveva la formazione di una
Comunità di imprenditori che avessero come priorità quelle della
sostenibilità ambientale e dell´utilizzo delle energie rinnovabili
all´interno del proprio processo produttivo. Quell´iniziativa, che
così ben si inquadrava all´interno del trinomio di principi di
SlowFood (“Buono, Pulito e Giusto”) aggiungeva un quarto
principio, ovvero “Rinnovabile”».

Ricordiamo l’iter di questa
iniziativa assolutamente nuova, avviata due anni fa in questo
comprensorio, dove erano state individuate soluzioni appropriate per
la produzione agro-alimentare con sistemi innovativi per il risparmio
energetico e la tutela dell’ambiente, puntando sulla produzione
caratterizzate dalla tecnologie di processo ( Comunità del Pulito),
subito accolta con molto interesse.

Nel frattempo, si è lavorato con
impegno, tutti insieme per realizzare questo progetto frutto di
un’intesa tra Cosvig, Slow Food Toscana e Fondazione Slow Food per
la Biodiversità . Gli imprenditori hanno potuto confrontarsi con
altre realtà simili, non soltanto in Europa, scambiando esperienze
con altri produttori, intervenendo ad alcune iniziative importanti
come il Salone del Gusto 2008 di Torino.

Si è creato il consenso, insomma,
intervenendo in dibattiti e manifestazione nel territorio, tra le
gente, per veicolare localmente un’iniziativa unica che avrebbe
dato soltanto vantaggi alle piccole realtà locali che utilizzano il
vapore geotermico per le attività produttive ed economiche, legate
all’allevamento, all’agricoltura e alla produzione di squisiti
prodotti alimentari.

E’ soddisfatto anche Luca Fabbri
della Fondazione SlowFood per la Biodiversità che ci aggiorna:
«L’´Università di Scienze Enogastronomiche di Pollenzo ha dato
la disponibilità ad attivare corsi specifici e master con il
supporto della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile, anche al
fine di rafforzare ancora di più il legame tra SlowFood e la
promozione della sostenibilità».

Registriamo ancora un intervento del
Presidente della Comunità Mario Tanda, titolare dell´Azienda
Agricola Podere Paterno: «E’ un discorso di filiera che va
evidenziato come l´utilizzo di materie prime genuine e di un
processo produttivo innovativo che utilizza le buone pratiche delle
energie rinnovabili, dando nuove opportunità economiche e favorendo
il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente».

Dal canto suo il Vicepresidente della
Provincia di Pisa Giacomo Sanavio ha tratto le conclusioni
sottolineando «l’importanza della nuova iniziativa intesa come una
priorità e un’opportunità economica». Il progetto nato nel cuore
della Toscana ha oggi, effettivamente, una importante valenza
internazionale.