«LA SUA COSTRUZIONE non è stato un problema: i chiusdinesi hanno capito l’opportunità e la vogliono». Così il sindaco Ivano Minocci introduce il delicato discorso su quella centrale geotermica in costruzione nel suo comune.
Secondo il primo cittadino si tratta di una grande opportunità per il suo territorio: energetica, di lavoro e di introiti.
«L’abbiamo vista subito come portatrice di benefici: prima di tutto Enel dà ai Comuni sede di impianti, in cambio dell’impatto ambientale, 980mila euro per dieci anni. Poi si tratta di un intervento di installazione di 3/4 anni che porterà molto lavoro a livello locale, oltrechè ridurrà i consumi delle famiglie che potranno usufruire del teleriscaldamento per le abitazioni stesse».
La realtà è dunque questa: c’è una centrale in costruzione ad opera di Enel; spetterà invece al Comune occuparsi della distribuzione in tutte le case e di fare quell’impianto di collegamento fra l’esistente centrale primaria e la nuova geotermica (una accanto all’altra): si tratta di un acquedotto interrato, dunque senza impatto ambientale. Saranno quindi anni di scavi sotto tutto il centro abitato e allacciamenti che impiegheranno molte imprese idrauliche. Il tutto per 7,5 milioni di euro. Ma con un ritorno, sembra, importante: il risparmio per le famiglie è stato quantificato intorno al 30/40 per cento, rispetto all’attuale costo del combustibile (a Chiusdino non c’è il metano). E i chiusdinesi sembrano d’accordo: su 540 utenze potenziali infatti le preadesioni sono 430. «Il Comune stesso ne trarrà giovamento — dice il sindaco —: fra luce e riscaldamento per palazzo comunale, museo e gli altri ambienti pubblici, avremo un risparmio annuale di 50mila euro».
