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Certificati Bianchi: nel 2015 risparmi per 1,7 milioni di tep di energia primaria

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Il GSE ha pubblicato il rapporto 2015 sui Certificati Bianchi. Il 64% dei TEE riconosciuti nel 2015 si riferisce a progetti nel comparto industriale e il 32% in quello civile. In ambito industriale, generazione e recupero di calore per raffreddamento, essicazione, cottura, fusione sono gli interventi più richiesti.

Fonte: QualEnergia.it

Autore: Roberto Rizzo

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato nei giorni scorsi il rapporto annuale 2015 sui Certificati Bianchi, il meccanismo di incentivazione dell’efficienza energetica che, in base al D.lgs.102/2014 di recepimento della Direttiva Europea 2012/27/UE, dovrà garantire il raggiungimento del 60% dell’obiettivo di risparmio sul consumo di energia finale nel periodo 2014-2020: l’obiettivo di risparmio cumulato è di 25,5 Mtep: (1 tep equivale a circa 5,3 MWh elettrici e circa 1.200 Nm3 di gas metano).

In base ai dati del GSE, che per legge ha la responsabilità della gestione della valutazione dei progetti presentati, i risparmi di energia primaria certificati nel 2015 grazie ai Certificati Bianchi sono sati di 1.733.440 tep e il sistema si sta dimostrando un’esperienza di successo dei sistemi market based. Il GSE sottolinea che “il sistema dei titoli di efficienza energetica dimostra di avere un rapporto costo-efficacia inferiore rispetto alle altre misure di sostegno all’efficienza energetica che incidono sulle utenze energetiche o sulla fiscalità generale”.

I soggetti obbligati e ammessi

L’obbligo di emissione dei Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) ricade sulle imprese di distribuzione di energia elettrica e gas naturale alle cui reti sono allacciati almeno 50.000 clienti finali (al 31 dicembre dei due anni precedenti l’anno d’obbligo) Per il 2015, l’Autorità per l’Energia ha identificato 13 imprese di distribuzione di energia elettrica e 48 gas naturale soggette a un obbligo cumulato di risparmio di 7,75 MTEE (4,26 MTEE per i distributori di energia elettrica e 3,49 MTEE per quelli di gas).

Nello scorso anno il GSE stima una percentuale di copertura dell’obiettivo pari al 77% (incluse le compensazioni per il 2013 e il 2014). L’obiettivo minimo era comunque del 60%, perché i soggetti obbligati hanno la possibilità compensare la quota residua nel biennio successivo senza incorrere in sanzioni. Oltre ai distributori obbligati, possono partecipare all’offerta di titoli anche altri soggetti e al 31 dicembre 2015 risultavanoaccreditati 4.693 operatori ripartiti nella seguente maniera:

  • 79% società di servizi energetici;
  • 14% società di distribuzione di energia elettrica e gas naturale non soggette all’obbligo;
  • 4% società con obbligo di nomina dell’energy manager;
  • 3% imprese che hanno provveduto alla nomina del responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia;
  • 0,4% imprese ed enti dotati di un sistema di gestione dell’energia ISO 50001.

Fra queste società, quelle che nel 2015 hanno presentato il numero maggiore di progetti sono state di gran lunga le società di servizi energetici, con 11.191 progetti presentati su poco meno di 12.000 complessivi.

I risultati del 2015

Nel 2015, il GSE ha riconosciuto in totale 5.029.064 TEE. Il 64% ricade nel settore industriale, mentre il 32% riguarda il settore civile e il 4% l’illuminazione. Dei Titoli riconosciuti per il settore industriale, circa il 33% si riferisce a interventi per lagenerazione e il recupero di calore per raffreddamento, essicazione, cottura, fusione e il 21% a interventi di ottimizzazione energetica dei processi produttivi e dei layout di impianto finalizzati a conseguire una riduzione oggettiva e duratura dei fabbisogni di energia finale.

Nel settore civile, la maggior parte dei TEE si riferisce a due ambiti: interventi relativiall’involucro edilizio e finalizzati alla riduzione del fabbisogno di energia per la climatizzazione e interventi per la generazione di calore/freddo per la climatizzazione e per la produzione di acqua calda sanitaria in ambito residenziale, terziario e agricolo.

Nell’illuminazione sono stati riconosciuti complessivamente 216.552 TEE, di cui l’83% relativi a interventi di progettazione e retrofit di impianti di illuminazione pubblica.

Per quanto riguarda le tipologie di progetto, le PPPM (Proposta di Progetto e di Programma di Misura) e le RVCC (Richieste di Verifica e Certificazioni a Consuntivo) sono state usate soprattutto nel comparto industriale (rispettivamente, 68% e 84% di tutte quelle presentate nel 2015), mentre le RVCS (Richieste di Verifica e Certificazioni Standard) e le RVCA (Richieste di Verifica e Certificazioni Analitiche) soprattutto in quello civile (rispettivamente, 71% e 93% fra quelle presentate nel 2015).

Per quanto riguarda gli anni precedenti, è evidente un picco nel numero di progetti presentati nel biennio 2013-2014 in conseguenza delle modifiche introdotte dalDecreto Ministeriale 28 dicembre 2012 in merito all’ammissibilità dei progetti. A partire dal 2014, possono infatti accedere al sistema d’incentivazione soltanto i progetti nuovi o in corso di realizzazione e da metà 2013 vige il divieto di cumulocon altri incentivi statali.

Per quanto riguarda i Titoli riconosciuti dal GSE nel 2015 per le RVC Analitiche, l’80% circa dei TEE è rappresentato da due schede tecniche: quella relativa aimpianti termici centralizzati nel settore civile (26T) e alle applicazione di sistemi diteleriscaldamento (22T).

In arrivo le nuove Linee Guida

Sulla base dei dati degli ultimi anni, nel suo rapporto il GSE cerca anche di fare una previsione per i TEE che potrebbero essere riconosciuti nel 2016 e arriva a una stima di circa 5,9 milioni di Titoli, di cui circa il 75% relativi alle rendicontazioni a consuntivo e la restante parte relativa alle schede tecniche standard e analitiche.

Il decreto Certificati Bianchi fissa gli obblighi quantitativi di risparmio dei soggetti obbligati e, come già per il 2015, anche nel 2016 tale valore minimo è fissato al 60% dell’obbligo di competenza (rimane la possibilità di compensare la quota residua nel biennio successivo senza incorrere in sanzioni). Allo scopo di rendere più efficiente il meccanismo e promuovere nuovi investimenti, le Linee Guida saranno riviste e verranno definiti nuovi obiettivi di risparmio per i soggetti obbligati, come previsto dal D.Lgs. 102/2014 (si veda qui).

Il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con ENEA, RSE e GSE, ha avviato lo scorso luglio una consultazione pubblica e predisposto un documento che descrive le principali linee di indirizzo che intende seguire. Da segnalare, infine, il significativo valore economico che ha assunto il sistema dei Certificati Bianchi. Considerando il contributo tariffario di 105,83 euro/TEE, l’onere economico complessivo per l’adempimento dell’obiettivo 2014 (comprensivo delle compensazioni 2013) è stato pari a di 617.725.693 euro per i soggetti obbligati (distributori di energia elettrica e del gas metano).

Il rapporto del GSE