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C’è qualcosa di geotermico sotto il sole dei Caraibi

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Grenada e Nuova Zelanda in partnership alla ricerca del “Petrolio Bianco”

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

 

Già nel 2008, Erouscilla P. Joseph, dell’Università delle Indie Occidentali di Trinidad, aveva presentato una relazione alle nazioni Unite nella quale evidenziava la presenza di un grande potenziale geotermico nei caraibi. Al tempo si parlava di circa 15.000 MW elettrici di potenziale suddivisi nelle 11 principali isole dell’arcipelago. Una situazione che, tuttavia, come faceva notare la Joseph “è ancora completamente da sviluppare per tutta una serie di ragioni, la maggior parte delle quali legate alla scarsità di risorse economiche e alla carenza normativa”.

Fortunatamente, nel frattempo, in questi 17 anni qualcosa deve essersi mosso, visto che proprio recentemente il governo di St.George (Grenada) ha concesso l’autorizzazione ad un team di ricercatori neozelandesi e canadesi a indagare sulla possibilità di reperire informazioni circa eventuali fonti geotermiche utilizzabili nei pressi del picco di St. Catherine, una delle zone da questo punto di vista più promettenti dell’isola.

La zona del Monte St. Catherine, infatti, è stata oggetto di uno studio di prefattibilità che ha evidenziato la presenza di una piccola solfatara e di numerose sorgenti termali localizzate in posizioni tali da rendere ipotizzabile la presenza di fonti geotermiche potenzialmente interessanti per la produzione elettrica.

La risorsa geotermica, ove l’indagine portasse ad identificare e a stimare delle risorse rilevanti, potrebbe infatti, nelle intenzioni del governo, abbattere i costi energetici sull’isola, riducendo in particolare la dipendenza da fonti fossili.

“Già nel 2014 i governi di Grenada e Nuova Zelanda hanno firmato un protocollo di collaborazione per quanto riguarda l’energia geotermica”, fanno sapere da Grenada “teso a facilitare le operazioni di studio, esplorazione ed eventuale uso di questa risorsa”.

L’accordo, della durata iniziale di 30 settimane, ha visto nel dicembre dell’anno appena trascorso la Jacobs New Zealand Limited (azienda incaricata dal governo neozelandese per svolgere l’incarico) procedere ad una prima serie di analisi che porteranno, a giugno 2015, alla stesura di una relazione tecnico-scientifica che stabilirà se c’è un futuro geotermico per Grenada.