Via alle esplorazioni previste dal Campi Flegrei Deep drilling project, che prevede la perforazione della caldera, una formazione geologica situata a pochi chilometri dalla città di Napoli, al fine di studiare l’innalzamento della superficie terrestre e le possibilità di sfruttamento della geotermia nell’area del Tirreno meridionale.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sta realizzando il primo dei due pozzi previsti, profondo circa 500 metri, al quale seguirà il secondo profondo che raggiungerà i 3.500 metri di profondità. L’area, altamente urbanizzata del fronte tirrenico attorno a Napoli, hanno un grande potenziale geotermico, che risulta sfruttabile per la cogenerazione elettrica e termica. Le nuove tecnologie, ad esempio, permettono un’estrema adattabilità degli impianti e un bassissimo impatto ambientale, grazie anche ai sistemi di re-iniezione in falda dei liquidi geotermici utilizzati.