Il finanziamento pubblico per il geotermoelettrico deve aumentare da sette a dieci volte (quindi dai 7,4 miliardi di dollari attuali a un massimo di 730 miliardi di dollari) al fine di promuovere e stimolare abbastanza investimenti privati per soddisfare gli obiettivi di approvvigionamento da fonti rinnovabili dei paesi in via di sviluppo, pari a 23 GW entro il 2030. Questo è quanto evidenziato da un recente rapporto di Climate Policy Initiative (CPI), denominato Lessons on the Role of Public Finance in Deploying Geothermal Energy in Developing Countries, realizzato per conto del Climate Investment Funds, per coadiuvare le scelte dei responsabili politici e le istituzioni finanziarie di sviluppo (DFI).
Al fine di raggiungere tale obiettivo, i governi e le istituzioni finanziarie di sviluppo dovranno fornire tra il 42% e il 55% del finanziamento aggiuntivo totale di circa 133 miliardi di dollari sotto forma di prestiti a lungo termine ed a basso costo, per l’esplorazione, lo sviluppo e costruzione di centrali geotermoelettriche.
Valerio Micale e Padraig Oliver, analisti di CPI e autori del rapporto, hanno spiegato nella relazione che la maggior parte della necessaria e aggiuntiva finanza pubblica dovrà essere destinata verso quei paesi con una certa esperienza nello sviluppo della geotermia ma che esistono anche mercati di investimento privati impegnativi, come l’Indonesia e il Kenya. "Stimiamo che circa 7,4 miliardi di dollari di aiuti pubblici allo sviluppo siano attualmente assegnati a progetti, programmi e strumenti di prestito per favorire lo sfruttamento della risorsa geotermica nei paesi in via di sviluppo", hanno detto. "Questa cifra è destinata a mobilitare circa 16,3 miliardi di dollari di investimento geotermico in totale, con la partecipazione di operatori privati e banche commerciali".
Secondo il rapporto, le DFI internazionali dovrebbero fornire la quota maggiore del finanziamento -tra il 37 e il 47 per cento- sotto forma di prestiti in mercati in cui i costi del debito sono elevati.
Inoltre, il rapporto dice che, nei paesi con ambienti di investimento più difficili per il settore privato, le agenzie governative possono svolgere un ruolo importante -dal 32 al 42 per cento- attraverso i servizi di fornitura di vapore offerti su base commerciale per i produttori privati, soprattutto quando hanno anni di esperienza nel settore geotermico. Ad esempio, le agenzie governative possono utilizzare le proprie risorse con le stesse modalità del Geothermal Development Company in Kenya, o appaltare il lavoro di sviluppo per il settore privato, pur mantenendone la proprietà.