Secondo quanto affermato dall’Associazione Nazionale al calo del valore dei Certificati Verdi ha corrisposto una drastica decrescita degli impianti istallati che a questi livelli non sono più remunerativi. Secondo i dati nazionali dell’ANEV, in Sicilia la crescita rispetto al 2008 del 41% evidenziata nel 2009 scende nell’anno successivo al 30%, mentre in Puglia passa da 22,5% all’ 11,1%. A Registrare uno dei maggiori cali la Campania che è cresciuta solo dello 0,6%, e la Calabria che da un + 108,5% di aumento ed un totale di 400 MW di potenza installata al 2009, cataloga il 2010 con un + 47,3 ed una potenza installata pari a 589 MW. Fanno seguito Sardegna (25,3%/ 2009 e +15,%/2010), Abruzzo (21% e +9,7%) e Liguria (+35,8% e + 12,9%). Uniche eccezioni il Molise che, partendo da una crescita dell’28,5% del 2009, arriva nel 2010 al 53,9% e la Basilicata che passa dall’8,6% del 2009 al 22,8% del 2010.
“La criticità del momento è evidente, – commenta il Segretario Generale dell’ANEV Simone Togni -le nuove norme che dovrebbero consentire di raggiungere gli obiettivi volontari assunti dall’Italia al 2020 sono in fase di emanazione, il Governo dovrà riuscire a eliminare le inefficienze e strutturare un quadro regolatorio certo, equo e efficiente per evitare le gravi penalizzazioni che rischiamo in caso di inadempimento. Un comparto che cresce con oltre 8.000 nuovi occupati all’anno – aggiunge- oggi è completamente bloccato per ritardi legislativi”. Un lusso che il nostro Belpaese, soprattutto adesso, non si può certamente permettere.