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Calore della terra nella Roadmap 2050 dell’Unione Europea

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La Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento Europeo chiede alla Commissione una maggiore attenzione al settore del riscaldamento e raffreddamento geotermici sulla tabella di marcia per l’energia 2050 e un maggior sostegno alla ricerca.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

E’ iniziato un anno pieno di impegni per il settore geotermico” scrive nell’editoriale della newsletter del Consiglio Europeo dell’Energia Geotermica di gennaio 2013 il presidente Burkhard Sanner.

Per la geotermia ad alta entalpia ci si può aspettare la realizzazione di una serie di progetti –prosegue Sander– così per il settore geotermico superficiale si può sperare di vedere un mercato stabile, e un numero crescente di pompe di calore geotermiche in nuove regioni“.

Per la ricerca –dice Sander- la politica di quest’anno sarà cruciale, con la messa a punto del sistema della ricerca dell’Unione Europa nel quadro "Horizon 2020" che entrerà in vigore nel gennaio 2014 e che –è l’auspicio- porterà nuovi studi a supporto dell’energia geotermica per la produzione di calore.“

Un auspicio che ha trovato un’immediata risposta nella risoluzione votata lo scorso 24 gennaio dalla Commissione Industria, Ricerca ed Energia (ITRE) del Parlamento Europeo con la quale si chiede alla Commissione una maggiore attenzione al campo del riscaldamento e raffreddamento geotermico sulla tabella di marcia per l’energia 2050, e un maggior sostegno alla ricerca nel settore.

La risoluzione, di cui è stata relatrice la parlamentare greca Niki Tzavela, chiede precisi impegni per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni dell’80% entro il 2050, così come previsto nella Roadmap per l’energia 2050.

Il Parlamento chiede in particolare una maggiore attenzione nei confronti del settore riscaldamento e raffreddamento e mette in evidenza come l’energia geotermica, insieme ad altre fonti rinnovabili e a misure di efficienza energetica, possano rispondere alla domanda di calore in maniera da poter al tempo stesso rispettare l’impegno di decarbonizzare l’economia.

Il Consiglio Europeo dell’Energia Geotermica (EGEC) si è detto soddisfatto di questa risoluzione.

«I deputati hanno capito come il calore e il raffreddamento siano rilevanti per la nostra economia, rappresentando circa il 45% del consumo finale di energia, e hanno giustamente invitato la Commissione Europea a includere questo settore nel percorso di decarbonizzazione della tabella di marcia energetica 2050» ha commentato il Direttore di EGEC, Philippe Dumas.

La relazione approvata dalla Commissione ITRE indica anche come le tecnologie geotermiche siano soluzioni già disponibili che possono fornire energia sostenibile e accessibile in modo molto efficiente.

Tuttavia, il mercato del calore è ancora in gran parte dominato dai combustibili fossili come il gas, il carbone, e l’olio combustibile e da sistemi di riscaldamento elettrico, inquinanti, poco efficienti e che rendono fortemente dipendenti gli stati dell’Unione Europea da altri mercati per l’approvvigionamento energetico.

«Se le soluzioni di riscaldamento e raffrescamento rinnovabili ed efficienti come quello basato sull’energia geotermica fossero opportunamente prese in considerazione nella Roadmap 2050 dell’UE, sarebbe facile dimostrare che l’Unione Europea può significativamente ridurre i costi complessivi necessari per decarbonizzare la sua economia» ha aggiunto Dumas che auspica, a nome di EGEC, che la Commissione europea faccia propria la risoluzione votata dall’ITRE.

Nella risoluzione approvata dalla Commissione ITRE del Parlamento Europeo, in cui si richiama l’importanza di dare un maggior ruolo alle forme di energia geotermica per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e di raffrescamento, si chiede alla Commissione di sostenere anche “ulteriori ricerche” e si invitano “le autorità pubbliche a elaborare una valutazione regionale dell’impatto sul sottosuolo, al fine di ottimizzare la ripartizione delle risorse tra l’energia geotermica, il gas di scisto e le altre risorse sotterranee, massimizzando così i vantaggi per la società“.