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Burkina Faso: l’Ue finanzia il più grande impianto fotovoltaico dell’Africa

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L’Unione europea sosterrà la costruzione in Burkina Faso di quello che sarà il più grande impianto fotovoltaico africano e che fornirà 32 ore GWh all’anno, pari al 6% della produzione di corrente elettrica del povero Paese africano senza sbocchi al mare.

Fonte: Greenreport

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Il commissario allo sviluppo dell’Ue, Andris Piebalgs ha annunciato che l’Unione europea sosterrà la costruzione in Burkina Faso di quello che sarà il più grande impianto fotovoltaico africano e che fornirà 32 ore GWh all’anno, pari al 6% della produzione di corrente elettrica del povero Paese africano senza sbocchi al mare. Il gigantesco impianto fotovoltaico sorgerà a Zagtouli, alla periferia della capitale Ouagadougou, e sarà composto da 96.000 pannelli. L’impianto fornirà l’energia necessaria a circa 400.000 persone.  Attualmente, solo il 15% della popolazione burkinabé ha accesso all’elettricità e "la terra degli uomini integri", come lo chiamò Thomas Sankarà prima di venire ucciso nel golpe orchestrato dall’attuale presidente Blaise Compaoré, dipende in gran parte dalle importazioni di energia e la forte dipendenza dai combustibili fossili ha un forte impatto negativo. L’Ue sosterrà l’impianto fotovoltaico con 25 milioni di euro, la Banca europea per gli investimenti (Bei) e l’Agence Française de Développement concederanno al Burkina Faso prestiti per 38 milioni di euro.
Piebalgs ha dato l’annuncio del prima di partire per la capitale etiope Addis Abeba, dove parteciperà alla Conferenza dei ministri dell’Energia africani ed all’All Africa Energy Week, ed ha dichiarato: «Più di 1 miliardo di persone del pianeta non hanno accesso all’elettricità, la metà delle quali in Africa Questo è uno dei più grandi freni sullo sviluppo dell’Africa Per sbloccare questo enorme potenziale l’Ue si è impegnata a connettere all’energia 500 milioni di persone ed ci siamo presentati soldi alla mano. La nuova centrale solare in Burkina Faso dimostra che l’Unione europea è impegnata a sostenere l’indispensabile cambiamento nella produzione africana di energia sostenibile. Per il Burkina Faso, questo significa un rifornimento di energia elettrica enormemente migliore e più verde, una maggiore indipendenza energetica del Paese e un approvvigionamento energetico più sicuro per la popolazione».
Il 15 novembre Piebalgs parteciperà ad Addis Abeba ad una  tavola rotonda ministeriale per discutere le sfide per il settore privato nel settore dell’energia e dopo avrà diversi incontri bilaterali con i ministri africani per l’energia. E’ previsto anche un meeting con i ministri della Repubblica democratica del Congo, del Rwanda e del Burundi per discutere di una iniziativa energetica nella tormentata regione dei Grandi Laghi. Il 16 novembre Piebalgs  parteciperà alla Conference of Energy Ministers of Africa che dovrebbe adottare una dichiarazione sulle politiche africane per l’energia.
La Commissione europea ricorda che l’Ue è il maggiore donatore mondiale in campo energetico: negli ultimi 5 anni l’Unione europea ha investito oltre 2 miliardi di euro in progetti di energetici nei Paesi in via di sviluppo e più di un miliardo di euro per migliorare lo stato del settore energetico in Africa, compresi gli sforzi per favorire l’accesso ai servizi energetici moderni. Investimenti che spesso hanno un buon ritorno per le imprese europee. L’Ue è impegnata anche nel sostegno della Sustainable Energy for All Initiative lanciata dall’Onu ed il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha promesso che «La Commissione aiuterà i Paesi in via di sviluppo a fornire l’accesso all’energia per 500 milioni di persone entro il 2030».
Un impegno che si sta già trasformando in azioni concrete con l’EU Technical Assistance Facility, un investimento da 65 milioni di euro che sosterrà i Paesi in via di sviluppo aderenti. Altri 400 milioni di euro andranno ad ampliare ed a migliorare strumenti finanziari innovativi dell’Ue che dovrebbe tradursi in investimenti concreti sul territorio fino a 5 inque miliardi di euro. La Commissione Ue spiega che «Gli strumenti finanziari possono riguardare, ad esempio, il sostegno a partenariati pubblico-privato in materia di accesso di energia o lo sviluppo di nuovi modelli di business per gli investimenti energetici sostenibili nelle aree rurali o off-grid. Il finanziamento aiuterà anche a creare sistemi di garanzia con le istituzioni finanziarie in base al quale parte dei rischi per gli investimenti saranno coperti con strumenti finanziati dall’Ue».