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Buoni spesa per famiglie in difficoltà: il Coeso avvia il triage telefonico per i comuni della zona socio sanitaria

Le persone che ne hanno bisogno potranno chiamare i numeri 0564 078441, 0564 078442, 056 4078443, 0564 078444

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Le persone che ne hanno bisogno potranno chiamare i numeri 0564 078441, 0564 078442, 056 4078443, 0564 078444


Ammonta quasi a un milione di euro la somma messa a disposizione dal Governo per i Comuni della zona socio sanitaria Amiata Grossetana, Colline Metallifere e Grossetana, per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso, che non usufruiscono già di aiuti pubblici, come il reddito di cittadinanza, il reddito di inclusione o degli aiuti messi in campo in questi giorni.
“Una somma importante, che comprende risorse già destinate agli enti locali e risorse specifiche per questa emergenza, che speriamo possa essere d’aiuto alle persone che in questo momento hanno bisogno di sostegno economico per vivere”, commenta il presidente del Coeso Società della Salute Giacomo Termine. Sarà il Coeso, infatti, attraverso il suo servizio sociale professionale, ad aiutare i Comuni nella gestione delle richieste. Il programma di aiuto è stato impostato in meno di 48 ore, perché deve dare un supporto immediato a chi ne ha bisogno, che si concluderà con la fine dell’isolamento. Successivamente le persone in difficoltà potranno essere prese in carico dai servizi sociali e saranno realizzati dai progetti di sostegno personalizzati, attraverso la valutazione professionale.
Dal 1 aprile, a partire dalle 15, ci si potrà rivolgere alla centrale operativa costituita dal servizio sociale, che risponderà ai numeri i numeri 0564078441, 0564078442, 0564078443, 0564078444. Da giovedì 2 aprile il numerò sarà operativo dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 9 alle 13. Alla centrale operativa spetta il compito di effettuare un triage telefonico, ovvero porre delle domande ai richiedenti per verificare le condizioni del nucleo familiare e stabilire l’ammontare di buoni spesa da consegnare, che va da un minimo di 150 a un massimo di 300 euro a nucleo familiare. Una volta effettuata la valutazione professionale, saranno i Comuni a consegnare alle famiglie, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza, i buoni spesa in relazione al numero dei familiari. “Il primo contatto telefonico è fondamentale per comprendere i bisogni e per verificare i requisiti – spiega il direttore Fabrizio Boldrini -. Non possiamo rischiare che chi non ha realmente necessità di questo aiuto possa usufruirne”. Inoltre, per velocizzare il sistema e dare una boccata di ossigeno alle tante famiglie in difficoltà. Al momento della consegna dei buoni spesi, che avverrà entro 48 ore dal triage telefonico, gli interessati dovranno firmare un modulo per autocertificare le dichiarazioni rilasciate. Un numero tra il 5 e il 20 per cento dei beneficiari, infatti, sarà estratto a sorte per le verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni. I buoni spesa potranno essere utilizzati negli esercizi che vendono beni di prima necessità che si saranno resi disponibili rispondendo agli avvisi pubblicati dai Comuni. Gli elenchi degli esercenti restano aperti e potranno essere implementati anche nei giorni successivi per la sottoscrizione delle convenzioni con gli enti.