Regione Toscana e Uncem (Unione nazionale comuni enti montani) hanno stretto un accordo per incentivare l’utilizzo delle biomasse forestali a fini energetici. L’intesa di "filiera" prevede che la Regione metta a disposizione il patrimonio forestale, mentre l’Uncem si impegna a fare in modo che i comuni interessati individuino nel proprio territorio la possibile ubicazione degli impianti di cogenerazione, a promuovere l’utilizzazione di energia termica derivante dal processo di cogenerazione individuando le utenze da teleriscaldare (sia pubbliche sia private), reperendo le risorse necessarie per la realizzazione della rete di teleriscaldamento o teleraffrescamento.
Infine l’Uncem di concerto con la Regione Toscana, oltre a favorire lo sviluppo della filiera bosco – legno – energia, si impegna a sviluppare e realizzare il monitoraggio degli impianti di cogenerazione realizzati sul territorio regionale.
«Questo accordo – ha dichiarato l’assessore all’ambiente ed energia Anna Rita Bramerini – va nella direzione degli obiettivi che la Regione sta perseguendo per favorire la produzione di energie rinnovabili, in questo caso, da biomasse. Vogliamo incentivare la nascita di impianti medi e piccoli a filiera corta, come dettato dagli indirizzi del Piano energetico regionale. Si tratta di un bell’esempio di green economy legata a questo settore, in una regione, come la Toscana coperta di boschi per metà del suo territorio e che ha alle spalle una grande politica e una grande tradizione di tenuta e di attenzione a questa realtà».
«L’intesa di oggi – ha aggiunto Bramerini – nasce anche alla luce della normativa statale che favorisce la produzione di energia elettrica derivante da impianti alimentati a biomasse agroforestali tramite il riconoscimento di una tariffa omnicomprensiva pari a 0.28 centesimi per ogni chilowattora prodotto se generata in impianti di potenza inferiore a 1 megawatt».
Sulle potenzialità della filiera corta, che favorisce la promozione sul territorio di tutti gli interventi necessari alla manutenzione e al miglioramento del bosco si è soffermato anche l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori. «Vogliamo promuovere impianti gestiti con risorse locali – ha detto – perché la produzione di biomassa e la sua utilizzazione energetica a livello locale rappresentano anche un’importante via di sviluppo del territorio rurale con obiettivi di ordine economico, sociale e ambientale per mantenere i territori rurali vitali, frenando e invertendo fenomeni di spopolamento, e contribuendo al miglioramento della qualità della vita. Inoltre, l’utilizzo delle biomasse legnose di scarto e di prodotti legnosi provenienti da attività selvicolturali che ad oggi sono privi di mercato, porterà a evidenti ricadute positive anche tramite la realizzazione di tutti quegli interventi necessari alla manutenzione e al miglioramento del bosco con la conseguente riduzione del rischio di incendi».
Questo tipo di intesa in campo energetico porta di riflesso un’attenzione alla montagna che è continuamente richiesta e auspicata da Uncem. «Un protocollo d’intesa di grande rilievo per lo sviluppo locale dei territori montani – ha sottolineato il presidente dell’ Unione nazionale comuni enti montani della Toscana, Oreste Giurlani – Il territorio montano è senz’altro vocato allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed alcune sono specifiche dei sistemi montani: la filiera foresta-legno-energia per lo sfruttamento delle biomasse legnose è caratteristica delle aree montane, e può rappresentare un’interessante quota nel mix di fonti rinnovabili per la produzione di energia, con alcuni necessari accorgimenti legati alla sostenibilità complessiva del territorio».