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Benvenuti nel palazzo a impatto zero

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Scaldato con la geotermia e illuminato dal fotovoltaico, l’edificio della CbNext ha una “lacuna”: qui non si pagherà il gas

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Francesca Ferri

Una casa dove non si paga la bolletta del gas, che produce la metà dell’inquinamento di una casa normale e che in giardino ha pure una presa di corrente per ricaricare l’auto elettrica. Fantascienza? No, basta andare a vedere cosa sta prendendo forma dietro l’impalcatura del costruendo palazzo di viale Sonnino, all’incrocio con via Mameli e viale Matteotti, dove la CbNext srl di Grosseto si è messa in testa ciò che al buon senso pare cosa ovvia ma che a molti costruttori, ancorati al vecchio mattone, ancora non è venuto in mente: sfruttare la migliore tecnologia “green” per tirar su un condominio a impatto praticamente zero, scollegato dalla rete del gas perché capace di riscaldarsi grazie al calore della terra e in grado di produrre da solo energia elettrica. Convivere con l’ambiente. «Si chiama Palazzo Convivere perché vuole convivere con l’ambiente intorno», spiega Giacomo Biserni, 42 anni, che con Massimo Corridori, 40 anni, è titolare della CbNext, che ha già realizzato appartamenti del genere, tra l’altro, a Follonica, Sperlonga, Saint Tropez e nella Svizzera tedesca. Nove appartamenti. Biserni è anche a capo di Ecogeo, azienda specializzata in impianti per la geotermia. E proprio Ecogeo ha elaborato il progetto per questo futuristico condominio di cinque piani: quarto e quinto occupati da attico e superattico; primo, secondo e terzo con appartamenti da 50 a 160 metri quadri; piano terra con spazio commerciale di 120 metri quadri. Dal tetto alle fondamenta. Il segreto di questa costruzione, che si differenzia da altri edifici simili per una tecnologia nuovissima, sta ai suoi estremi. Un po’ sul tetto – che sarà pronto a giorni – un po’ molto oltre le fondamenta. Iniziamo da qui, con Biserni e il capocantiere, Amedeo Bove, 34 anni, il viaggio alla scoperta di un nuovo modo d’intendere l’abitare. Niente gas, ci pensa la terra. L’autonomia dell’impianto di riscaldamento e raffreddamento è garantita da sette sonde geotermiche che arrivano a 120 metri di profondità dove catturano il calore naturalmente presente. «Questo calore – spiega Biserni – serve per l’acqua calda, il riscaldamento d’inverno e il raffreddamento d’estate. Le sonde sono infatti uno scambiatore di calore: quando c’è bisogno di avere un ambiente fresco, cedono il calore in eccesso». La tecnologia, manco a dirlo, viene dalla Germania, che è anni luce avanti rispetto all’Italia nel campo delle rinnovabili, e in particolare da Norimberga dove ha sede l’Alpha Innotec, con cui CbNext collabora. Mattoni con il cappotto. Le sonde geotermiche, però, da sole non bastano. «Usiamo degli speciali mattoni Isotex di legno mineralizzato e cemento – spiega Biserni – con all’interno una parte in grafite e una vuota per schermare il caldo. Questo materiale è isolante e insonorizzante, capace, alle nostre latitudini, di cedere all’esterno appena un grado ogni 12 ore». E ha pure il pregio di rendere il palazzo antisismico al 100%. Il risultato, dice Biserni, è che rispetto ai palazzi intorno qui si ha un risparmio energetico dell’80-90 per cento e si evitano all’ambiente 120 tonnellate di Co2 e 30 di Nox all’anno. Dal fotovoltaico all’acqua calda. Ma non è finita. Sul tetto verranno installati pannelli fotovoltaici intelligenti, in grado cioè di stoccare energia sotto forma di acqua ad alta temperatura da usare, ad esempio, la sera, quando non c’è sole. E faranno anche molto altro. La carica in giardino. Il giardino, infatti, sarà predisposto per poter ricaricare le auto elettriche, con energia prodotta dai pannelli sul tetto. Ecogeo, tra l’altro, è autore del progetto grazie al quale il Comune di Grosseto si è potuto aggiudicare 6 auto elettriche e 4 colonnine per la ricarica, che fanno parte del progetto regionale di E-mobility. I prezzi. Va bene, ma quanto costano questi appartamenti? A sorpresa, non più di quelli tradizionali in cui, però, tra riscaldamento e condizionatore non bastano 2mila euro all’anno. «Gli appartamenti vengono 2.800 euro al metro quadro – spiega Biserni – tanto per sfatare il mito che le costruzioni green siano più care delle altre». Non servono più soldi, insomma: serve solo volontà e una nuova mentalità, che tiene insieme rispetto dell’ambiente e risparmio per le famiglie. E di questi tempi c’è davvero bisogno dell’uno e dell’altro.