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Barcellona: la geotermia verticale rende green i vecchi immobili

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Con un chilowatt di energia elettrica ne vengono prodotti cinque di calore per l’edificio. Il progetto europeo Ground-Med al lavoro anche in Italia, Francia, Grecia e Romania

Fonte: E-gazette.it

Autore: E-gazette.it

Barcellona punta sulla “geotermia verticale” per riqualificare in chiave verde i vecchi edifici. Un esempio concreto, da poco operativo, è la Fabrica del Sol: il vecchio fabbricato catalano, costruito nel secolo scorso, è stato ristrutturato per diventare un esempio di efficienza energetica all’interno del progetto Ground-Med.
L’edificio, spiega il sito euronews.com, sfrutta la geotermia verticale, quella tecnologia che garantisce il riscaldamento invernale e regala fresco in estate. “Nella cultura popolare si tende a recuperare il calore del sottosuolo per riscaldarsi e per riscaldare la propria abitazione, ma non è questo il caso – spiega al notiziario l’ingegnere Aniol Esquerra Alsius. – Sotto i nostri piedi c’è una fonte di energia pulita ed efficiente”.
Per funzionare il sistema non ha bisogno di pescare nelle profondità del magma, ma richiede una perforazione minore. “Cento metri sono sufficienti – assicura l’ingegnere – e così il meccanismo è anche più economico. Con una pompa di calore, come quelle utilizzate per l’aria condizionata, è possibile sfruttare l’inerzia termica della terra. La temperatura costante del sottosuolo permette una produzione termoelettrica più efficiente”.
Il “fattore 5” – Il Ground-Med si basa su pompe di calore tecnologiche che producono energia “utile” all’edificio con un’efficienza da 1 a 5: vale a dire che l’energia prodotta per il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda è cinque volte maggiore rispetto a quella consumata. Il progetto di ricerca europeo prevede lo sviluppo di macchine in grado garantire il “fattore 5”: con un chilowatt di energia elettrica, appunto, vengono prodotti 5 chilowatt di calore per l’edificio.
Nella Fabrica del Sol la geotermia verticale fornisce un terzo dell’energia. Gli altri due terzi sono forniti da una caldaia a biomassa e dal sole con il fotovoltaico. Le piante vengono sfruttate per raffreddare la struttura. “Il punto debole dell’energia geotermica è rappresentato solo dalle procedure di installazione”, assicura Esquerra Alsius.
La ricerca europea per ottimizzare lo studio di questa tecnologia non si ferma a Barcellona. Sono otto i siti di test nell’Unione europea, dalla Francia alla Grecia, dalla Romania all’Italia.

Guarda il video sulla Fabrica del Sol: youtube.com