Anche Monteverdi – come Suvereto, Casale Marittimo, Volterra e altri 32 comuni toscani – dal prossimo anno isserà la Bandiera arancione? La richiesta del prestigioso riconoscimento è partita in questi giorni diretta al Touring Club Italiano, inventore e depositario del “marchio”, una richiesta con tutti i crismi dell’ufficialità dopo essere stata vagliata ed approvata dalla giunta comunale. Il sindaco Giannoni è prudente: «C’è ancora molto da lavorare, ma siamo nella direzione giusta per centrare l’obiettivo e ottenere con la Bandiera arancione il riconoscimento dei miglioramenti fatti in questi anni». Una speranza alimentata da alcuni dati concreti oggettivamente positivi. Infatti nel lungo elenco delle informazioni richieste dal T.C.I, Monteverdi può dare risposte significative, ad esempio, sulle energie rinnovabili, mettendo in evidenza la rete del teleriscaldamento da Canneto al capoluogo, oppure la posizione geografica, il paesaggio in larga parte caratterizzato dalla macchia mediterranea, l’architettura medievale dei centro storici rimessi a nuovo con recenti opere di ripavimentazione, la storia e le sue testimonianze a cominciare dall’Abbazia benedettina di San Pietro, l’ospitalità in luoghi incontaminati. Ma non mancano punti deboli, come la mancanza di un museo locale, a cui si contrappone tuttavia uno straordinario museo a cielo aperto qual è la riserva naturale di Caselli; o la cartellonistica stradale, una carenza alla quale si sta cercando di porre rimedio dopo i progetti non realizzati negli anni scorsi. Alla fine, se la somma algebrica dei più e dei meno risulterà positiva, il T.C.I. potrà assegnare la Bandiera arancione e per Monteverdi sarà un riconoscimento importante soprattutto per i riflessi sul turismo: infatti la Bandiera arancione “è uno degli strumenti con il quale il Touring Club Italiano garantisce ai turisti qualità e accoglienza e alle località uno strumento di valorizzazione”.
