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Bagnore3: La centrale Enel può lavorare

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L’autorizzazione unica per le attività di emissione geotermica di Bagnore 3, Santa Fiora, è valida.

Fonte: Il Tirreno

Autore: F.B.

Il Tar respinge l’istanza di tutela cautelare presentata alla seconda sezione dall’associazione Forum ambientalista contro la Provincia di Grosseto e l’Unione dei comuni Amiata grossetana nei confronti di Enel Green Power spa. L’istanza dell’associazione ambientalista invocava l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della determina dirigenziale area ambientale n.4124 del 29 dicembre 2014 con cui la provincia di Grosseto rilasciava ad Enel Green Power l’autorizzazione unica ambientale relativa al rinnovo dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera generate dalla centrale geotermica di Bagnore 3. Il forum ambientalista chiedeva anche l’annullamento della determinazione del Suap dell’Unione dei comuni che aveva adottato la stessa autorizzazione unica l’11 febbraio 2014. Ma il Tar, con ordinanza del 17 aprile 2015, respinge l’istanza, considerando che «trattandosi di un impianto già in esercizio, non può essere ravvisato un peggioramento della condizione ambientale suscettibile di considerazione in termini di danno grave e irreparabile». Il Tar ricorda anche che una parte importante delle censure proposte con il ricorso, sono state considerate infondate dalla Sezione stessa, con la sentenza del 20 gennaio 2014 n. 107, che il tribunale esplicitamente richiama. Con la sentenza del 20 gennaio 2014 a cui la seconda sezione fa esplicito riferimento, il Tar giudicava infondato l’asserito collegamento idraulico ipotizzato dai comitati antigeotermici tra il bacino acquifero del Monte Amiata e la falda geotermica e riteneva inattaccabili le operazioni e gli accertamenti fatti dalle istituzioni relative alla salute degli amiatini, come quelle riguardanti le emissioni stesse e valutava come corretti tutti quegli aspetti attaccati dai comitati nel loro ricorso. Si trattava di una sentenza, quella del gennaio 2014, che aveva comunque bloccato i lavori di Bagnore 4 per un vizio procedurale inerente l’autorizzazione unica, per cui il Tar della Toscana aveva disposto l’annullamento del solo decreto di autorizzazione unica del 21 dicembre 2012. Le ragioni dell’annullamento, anche se per motivazioni di esclusivo carattere formale, avevano fatto cantar vittoria ai comitati per il fermo di alcuni giorni dei lavori della nuova centrale. Dall’altro canto, però, avevano soddisfatto anche le parti perdenti, Comuni e Regione e Enel green power, perché il Tar, entrando nel merito della questione geotermia, giudicava tutti gli accertamenti che la Regione aveva disposto rispetto alla salute e all’ambiente, pienamente corretti.