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Bagnore 4: per ora si attende

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Tutto fermo per la Via della nuova centrale geotermoelettrica di Santa Fiora, in attesa delle integrazioni richieste dalla Regione Toscana a Enel

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

La centrale prevista dall’Accordo generale sulla geotermia siglato da Enel e Regione Toscana dovrebbe avere una potenza pari a 40 MW e produrre circa 310 milioni di KWh di energia elettrica per il fabbisogno di circa 112.000 famiglie ed evitare l’immissione in atmosfera di oltre 200.000 tonnellate annue di CO2.

Questo il progetto presentato da Enel per l’impianto Bagnore 4 che dovrebbe essere realizzata -secondo i più innovativi standard ambientali- nell’area vicina alla centrale di Bagnore 3, e per cui era previsto un investimento di 70 milioni di euro.

L’iter della Valutazione di Impatto Ambientale è stato avviato, ma rimane al momento fermo nell’attesa di alcune integrazioni al progetto che Enel dovrà presentare. La Regione Toscana ha fatto sapere, in una nota, che tali integrazioni saranno, una volta acquisite, trasmesse immediatamente a tutti gli enti di competenza onde consentire l’espressione dei singoli pareri di competenza.

Quindi al momento nessuna decisione in merito alla centrale, perché specifica la nota della Regione : “Solo a seguito dell’istruttoria su Bagnore 4 sarà possibile esprimere un pronunciamento positivo o negativo sul progetto presentato da Enel rispetto al quale l’attenzione della Regione Toscana, degli organi di controllo e delle istituzioni è massima”.

Parole che non lasciano dubbi su quale sia l’approccio della Regione che l’assessore regionale all’ambiente e energia Anna Rita Bramerini ha ribadito nel corso di un incontro con i sindaci di Arcidosso, Casteldelpiano, Santafiora, il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Amiata grossetano, Arpat e gli uffici regionali, che hanno espresso la loro soddisfazione per questo.

L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sul tema della qualità dell’aria e sulle emissioni ambientali nei comuni dell’Amiata, che dovranno essere valutate anche in merito dell’istruttoria sulla VIA della centrale di Bagnore 4, e per aggiornare i sindaci e le istituzioni amiatine sugli studi in corso e sulle iniziative previste per approfondire le conoscenze sullo stato ambientale.

L’assessore ha infatti ricordato che è in corso il completamento del bilancio idrico dell’Amiata, per il quale è stato siglato a maggio un protocollo d’intesa tra Regione Toscana, e le Autorità di bacino dei fiumi Tevere, Fiora e Ombrone che partendo dai risultati già ottenuti dovrà implementare le analisi per raggiungere la definizione di dettaglio del bilancio idrico dell’Amiata.

L’assessore Bramerini ha poi ricordato anche che è in atto l’approfondimento dello studio epidemiologico sulle popolazioni dell’Amiata, a carico dell’assessorato regionale della salute e di Ars, per quanto riguarda le criticità evidenziate dallo studio stesso condotto da Ars.

È stata inoltre annunciata la decisione da parte della Regione di affidare all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il compito di aggiornare i risultati dello studio effettuato alcuni anni fa sulla sismica in Amiata, pur ribadendo l’Assessore che il monitoraggio sismico viene regolarmente effettuato.

La Regione ha, inoltre, informato le istituzioni amiatine di aver recentemente sollecitato il Comitato Tecnico Scientifico per la Geotermia a riprendere la sua attività.

Al Comitato è stato anche richiesto di supportare la Regione nell’esprimere il parere in vista della VIA su Bagnore 4.

L’Assessore ha poi fornito aggiornamenti in merito al suo interessamento presso il Governo per giungere ad una normativa riguardo alle sostanze prodotte dall’attività geotermica ma non sottoposte a norme che limitino le concentrazione all’emissione, quali il boro e l’ammoniaca.

Queste sostanze sono comunque analizzate da Arpat le cui valutazioni saranno prese in esame nel procedimento Via su Bagnore4.

A tale proposito l’assessore Bramerini ha detto di “aver consegnato una nota al ministro Clini in cui si sottolinea la necessità che il Governo stabilisca per legge i valori limite, essendo questa una esclusiva competenza dello Stato, rinnovando così al neoministro la richiesta a suo tempo inviata all’onorevole  Alessandri presidente della Commissione Ambiente della Camera”.