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Autorizzazioni ambientali, subentro Provincia/Regione: cosa cambia

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Ambiente, Energia, VIA, difesa del suolo, parchi ed aree protette: di tutte queste materie d’ora in poi se ne occuperà la Regione, subentrando anche a quelli in corso.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

La Regione Toscana, in forza della legge regionale 22/2015, ha approvato due delibere con le quali subentra  alle Province e alla Città metropolitana per le autorizzazioni ambientali che finora erano in capo agli enti locali. Un passaggio che a Palazzo Panciatichi (storica sede del Consiglio Regionale della Toscana) hanno riassunto in tre parole: burocrazia più semplice.
La Regione si impegna a rilasciare le singole autorizzazioni entro i nei tempi previsti dalla normativa nazionale, ovvero nei limiti dei 60 o  dei 150 giorni a seconda dei casi.
Fino ad oggi, a dire il vero, non sempre è stato così. Come documenta la stessa Regione, c’è infatti molto arretrato da smaltire: sono circa 1500 i procedimenti avviati dalle Province successivamente al 1 luglio 2015 e non ancora conclusi. Alcuni territori –precisano– ne hanno accumulati di più e per i motivi più vari, anche solo perché maggiori sono le aziende che li hanno richiesti. D’altro canto, è pur vero che certe Province di arretrati ne hanno ben pochi. La Regione subentra in tutti i casi, con un impegno. «Intendiamo azzerare quelle pratiche entro tre o quattro mesi», ha dichiarato il presidente Rossi; per i procedimenti avviati prima del 1 luglio 2015 e ancora inevasi, sarà l’interessato stesso a dover richiedere la riattivazione del procedimento. Altrimenti saranno archiviati.
È dunque la conferma che la Regione si occuperà dei procedimenti futuri ma subentrando anche a quelli in corso avviati dalle Province in materia di ambiente, energia, parchi ed aree protette e VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale, ndr), il che significa autorizzazioni ambientali, energetiche, valutazioni di incidenza, procedimenti in materia di valutazione di impatto ambientale ed altre sigle simili. Idem per i procedimenti in materia di difesa del suolo, ovvero le autorizzazioni idrauliche, concessioni delle acque e del demanio idrico: la Regione subentra alle Province e alla Città metropolitana per tutti quelli in corso.
«Il nostro obiettivo – spiega l’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni – è quello di dare certezze: uniformità nelle procedure e rispetto dei tempi di legge per il rilascio di una autorizzazione in tutto il territorio della Toscana. Per una AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale, ndr), ad esempio, un’impresa dovrà utilizzare lo stesso modulo di richiesta in tutta la Toscana, dovrà presentare la stessa documentazione allegata ad Arezzo come a Massa Carrara e i passaggi ed i tempi degli uffici dovranno essere gli stessi a Pisa come a Grosseto».
«Abbiamo approfittato del trasferimento delle funzioni dalle Province per dare una risposta alle preoccupazioni e lamentele di molti imprenditori raccolte sul territorio. In un mercato libero servono regole ma anche certezze – chiosa il presidente Rossi – Noi ci impegniamo ad offrirle e se ci riusciremo avremo fatto una rivoluzione in una materia, come quella delle valutazioni e autorizzazioni ambientali, che fa impensierire parecchie imprese».