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Assorinnovabili: ‘sul DL Spalma-Incentivi intervenga l’Europa’

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L’Associazione del fotovoltaico scrive al Commissario UE per l’Energia Günther Oettinger

Fonte: Edilportale

Autore: Rossella Calabrese

Dopo le campagne di informazione, le proteste e l’appello a Napolitano, assoRinnovabili ha deciso di rivolgersi al Commissario Europeo per l’Energia, Günther Oettinger, per chiedergli di invitare il Governo italiano a riconsiderare la questione DL Spalma-Incentivi.
Si tratta del Decreto Legge 91/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2014 ed entrato in vigore il giorno dopo, che taglia gli incentivi che i titolari di impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW stanno percependo in forza delle norme sul Conto Energia.
Il DL mette sul piatto due opzioni: rimodulazione e allungamento da 20 a 24 anni del periodo di erogazione oppure riduzione dell’8% degli incentivi (leggi tutti i dettagli).
La posizione dell’Associazione dei produttori di energia da fonti rinnovabili sulla norma che riduce retroattivamente gli incentivi agli impianti fotovoltaici – si legge nella lettera – è “perfettamente in linea con quanto dichiarato dallo stesso Oettinger”.
Il Commissario Europeo per l’Energia – prosegue assoRinnovabili – “in un intervento dell’agosto scorso, ha condannato con fermezza l’introduzione di tagli retroattivi agli incentivi per le rinnovabili perché minano la fiducia degli investitori, ricordando che ‘tutti coloro che hanno installato pannelli solari, centrali a biogas o parchi eolici debbono ricevere il livello di incentivazione garantito al momento dell’installazione’”.
“Constatiamo con amarezza – commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili – che, nonostante il parere sull’incostituzionalità della norma fornito dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Onida, la nostra richiesta al Presidente della Repubblica di rinviare il decreto legge al Governo per eliminare lo spalma incentivi non è stata accolta. Confidiamo pertanto che l’Europa possa valutare la possibilità di indirizzare al Governo e al Parlamento Italiano un invito a riconsiderare la questione”.