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Arcidosso: Lettera del Sindaco Jacopo Marini al Presidente della Regione Enrico Rossi

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Il sindaco di Arcidosso scrive a Enrico Rossi

Fonte: Comune di Arcidosso

Autore: Jacopo Marini

Al Presidente della Regione Toscana

Enrico Rossi

Egregio Presidente,
ho appreso in questi giorni sui giornali, a seguito dell’incontro che ha avuto a Firenze lunedì scorso con alcuni sindaci, che il tema della questione economica e sociale dell’Amiata torna ad essere centrale nell’agenda politica della Regione Toscana. E questa è una notizia positiva: dopo tanti anni si torna a parlare di una specificità amiatina e si riparte da un’ipotesi strategica di area per definire le modalità di un rilancio complessivo di questo territorio.
E non importa che questa riflessione sia scaturita a seguito di un incontro avvenuto solamente con quei sindaci che hanno sentito maggiormente la crisi della realtà produttiva della Val di Paglia; lo dobbiamo considerare l’inizio di un percorso positivo che tuttavia non può non coinvolgere anche gli altri comuni dell’Amiata. Occorre però a mio avviso fare attenzione e impostare il problema nel modo giusto pena il rischio di dare risposte parziali e quindi inefficaci quando non addirittura controproducenti. La proposta di rilancio che è venuta fuori dopo quell’incontro passerebbe dalla definizione di un nuovo “Progetto Amiata” che faccia leva sullo sviluppo della geotermia, risorsa di cui l’Amiata è ricca.
A mio modesto avviso questa proposta ha due limiti: il primo è il richiamo al “Progetto Amiata” che fu una risposta assistenzialistica all’emergenza che si verificò con la crisi dell’economia mineraria e, per questo, non produsse nel tempo gli effetti sperati; la seconda è che l’Amiata è una ma possiede tante vocazioni tutte ugualmente importanti e da valorizzare.
Non abbiamo bisogno infatti di politiche assistenziali e temo che la geotermia come la abbiamo concepita finora possa diventare una moderna forma di assistenzialismo che può servire ai sindaci per chiudere con più facilità i propri bilanci o per fare, quando va bene, qualche opera pubblica più o meno importante, senza riuscire però ad essere veramente volano di sviluppo per il territorio. L’attività geotermica oltre ai benefici economici ai comuni deve promuovere uno sviluppo economico duraturo e soprattutto nuova occupazione. Ed abbiamo accolto con favore l’accordo che lei ha recentemente siglato con Enel sullo sconto alle imprese sull’energia e sulla possibilità di sfruttare il “calore geotermico” per fini produttivi. E a tal fine credo che l’interlocutore principale rimanga Enel in particolare con le possibilità che può e deve offrire – impegnandosi però maggiormente rispetto a quanto fatto finora – alle imprese locali con l’indotto derivante dall’attività geotermica.
La geotermia è una risorsa importante, quindi, ma al pari di tante altre che ci sono sull’Amiata e sta a noi trovare il giusto punto d’equilibrio per evitare che si verifichino corto circuiti in un sistema già gravemente in difficoltà e che potrebbe entrare ancora di più in crisi. L’Amiata infatti è anche agricoltura di qualità, è piccola e media impresa manifatturiera, è terzo settore in tutte le sue sfaccettature, è turismo declinato in molte possibilità di offerta. E’ anche patrimonio naturalistico e boschivo da tutelare e mantenere e importante serbatoio d’acqua. Abbiamo sempre offerto il nostro contributo in termini di messa a disposizione di risorse, compresa quella energetica.
Ora però serve una strategia integrata che riesca a valorizzare questo straordinario patrimonio. Non serve una ricetta calata dall’alto. Occorre coinvolgere tutte le istituzioni, insieme alle forze economiche e sociali dell’Amiata e se c’è una cosa che lei può fare è aiutarci nella definizione di una sintesi che, purtroppo, troppo spesso, abbiamo colpevolmente, noi amiatini, stentato a realizzare limitando per questole nostre grandi potenzialità.
Bene la geotermia come motore di sviluppo laddove i territori e le loro istituzioni la vorranno. Ma evitiamo le forzature, sia dove i territori hanno già dato, come nell’area di Bagnore per esempio, sia nella Val d’Orcia grossetana dove sono stati fatti di recente investimenti ingentissimi in agricoltura e dove la geotermia produrrebbe quindi un danno economico più che un guadagno.
Non vogliamo assistenzialismo ma le vogliamo comunque chiedere un aiuto: ci stia vicino Presidente, stia vicino a noi nella difesa e valorizzazione del nostro territorio sia quando qualcuno cerca irresponsabilmente di ferirne l’immagine come purtroppo troppo spesso avviene, sia quando siamo impegnati a disegnare tutti insieme un futuro positivo per l’Amiata.
Certo del sostegno che saprà offrirci e aspettandola sull’Amiata, la saluto cordialmente.
 
Jacopo Marini
Sindaco di Arcidosso