Home Cosvig «Apriamo alla Siaf il laboratorio verde». Economia e ambiente: le possibilità

«Apriamo alla Siaf il laboratorio verde». Economia e ambiente: le possibilità

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CREARE, in seno alla Scuola internazionale di alta formazione, un laboratorio dedicato alla «green economy», cioè all’economia legata all’ambiente, che si occupi di ricerca e progettazione nell’ambito dell’agroalimentare, delle energie rinnovabili.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Livorno – Pagina Volterra-Val di Cecina

Autore: La Nazione, Cronaca di Livorno – Pagina Volterra-Val di Cecina

E’ questa l’idea più interessante
scaturita dalla visita di Federico Vecchioni, presidente nazionale di
Confagricoltura, alla Siaf – Scuola Internazionale di Alta
Formazione di Volterra, insieme al presidente della Scuola superiore
Sant’Anna di Pisa, Riccardo Varaldo, e a Andrea Piccaluga,
direttore scientifico della scuola volterrana. All’incontro erano
presenti anche alcuni docenti della Scuola Superiore Sant’Anna e
rappresentanti delle istituzioni locali: Andrea Cinotti per il Comune
di Volterra e Rosa Dello Sbarba per la Provincia di Pisa e Ivo
Gabellieri, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di
Volterra.

Vecchioni, che era accompagnato dal
vice direttore di Confagricoltura, ha apprezzato le attività e le
strutture della Scuola, che potrebbe offrire risorse, servizi e
competenze utili a far crescere il capitale umano del personale
dell’associazione e delle imprese aderenti. Ha inoltre mostrato
interesse per i progetti per consolidare e sviluppare le attività
del campus, che gli sono stati illustrati. In particolare l’idea –
attualmente in fase di prima elaborazione – di sviluppare alla Siaf
un laboratorio della green economy che, avvalendosi delle competenze
specializzate della Scuola Superiore Sant’Anna e delle vocazioni
del territorio, potrebbe occuparsi di energie rinnovabili e risparmio
energetico, agroalimentare, beni ambientali e naturali. Il progetto,
che anche le istituzioni locali hanno giudicato interessante in
un’ottica di sviluppo del territorio, potrebbe avere delle ricadute
molto positive in primo luogo sulle aree della Val di Cecina e della
Valdera e contemporaneamente porsi come modello per esperienze da
sviluppare anche in ambiti più vasti.

«I temi ambientali, così come quelli
sociali e culturali, non possono essere lasciati fuori
dall’agricoltura, che deve avere un ruolo strategico anche nella
politica energetica», ha affermato Vecchioni. «Gli agricoltori
possono essere protagonisti, nell’ottica di individuare delle
alternative per settori in crisi e per una diversificazione
necessaria dell’attività in cui la produzione di energia sia
complementare alla produzione alimentare».