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Anidride carbonica: per farla diminuire la ricetta è la geotermia

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Il Piano Regionale di Sviluppo

Fonte: La Repubblica-Firenze

Autore: S.P.

Diminuire il livello di anidride carbonica nell’aria per abbattere l’inquinamento e per contrastare l’aumento della temperatura e i cambiamenti climatici è uno degli obiettivi del Piano regionale di sviluppo appena approvato dalla giunta toscana che indica i risultati da raggiungere entro il 2020. Le parole chiave del documento sono geotermia in microinsediamenti, efficienza energetica degli edifici e mezzi elettrici .
Il Piano parte dall’accordo internazionale di Parigi che fissa a 1 grado e mezzo il massimo dell’innalzamento della temperatura. «La stabilizzazione della concentrazione di CO2 in atmosfera risulta condizione essenziale, a fronte di un continuo aumento dei suoi livelli dall’era preindustriale ai nostri giorni nonostante gli sforzi a livello globale per la riduzione delle emissioni», si legge nel Prs. «E la Strategia Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, recentemente approvata dal governo, costituisce il primo passo per l’individuazione di un Piano nazionale, costruito mediante un quadro di governance in cui le regioni, anche in forma aggregata, svolgono un ruolo cruciale» Nel febbraio 2015 la Toscana nel suo Piano Ambientale ed Energetico ha stabilito le basi per lo sviluppo di una propria strategia di contrasto e adattamento. Due gli obiettivi. «Sostenere il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio per il contrasto ai cambiamenti climatici attraverso un uso più efficiente delle risorse energetiche e la diffusione delle energie rinnovabili». La geotermia è il pilastro di questo ragionamento sia sotto l’aspetto economico che come fonte produttrice di energia. Per questo la Regione prevede di investire su tutte le tecnologie “sostenibili” collegate agli impianti geotermici, di sviluppare forme di recupero energetico, già in parte avviate con impianti di teleriscaldamento, e di utilizzo del calore per l’industria e per gli usi civili e residenziali.
Il capitolo della “qualità dell’aria” parte dal ruolo di coordinamento della Regione nei confronti dei Comuni cui compete la predisposizione dei piani d’azione comunale (Pac), con particolare riferimento alla promozione di sistemi di mobilità pubblica e privata finanziati dallo Stato ed al Piano per i veicoli elettrici.
Partner della Regione nella geotermia è Enel, con cui verrà rivisto e corretto l’accordo firmato nel 2007. Il nuovo programma «favorirà una potenza aggiuntiva, rispetto all’attuale, che partendo dalle centrali esistenti consenta di potenziare gli impianti esistenti riducendo al massimo l’impatto ambientale ». Come? «Facendo un accordo con i Comuni interessati per realizzare centrali più piccole di potenza massimo di 5 megawatt». La Regione pensa anche di creare «filiere produttive, anche di tipo agricolo, a valle delle centrali esistenti e di nuova realizzazione» e di «rendere autosufficienti dal punto di vista energetico gli edifici pubblici e quelli dove hanno sede le imprese». Verrà elaborato un Piano per la qualità dell’aria che renda obbligatorio il controllo su tutti gli impianti di riscaldamento e lo sviluppo di interventi da attivare attraverso bandi per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili».