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Anche la geotermia vuole ottenere più incentivi dal Governo

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Ci sono già 110 richieste di nuove concessioni in Italia, che potrebbero attivare investimenti per un miliardo di euro

Fonte: Energia24Club.it

Autore: Energia24Club.it

La geotermia può crescere molto più di quanto previsto dal Piano d’azione nazionale sulle fonti rinnovabili. A patto, però, di promuovere il settore con incentivi adeguati. Lo sostiene un recente documento dell’Unione geotermica italiana, ricordando, innanzi tutto, l’esplosione di richieste per nuovi permessi di ricerca, 110 in poco più di due anni da una trentina d’imprese, italiane e straniere. La geotermia, lo ricordiamo, consente di produrre elettricità sfruttando l’energia termica del sottosuolo; nel nostro Paese ci sono numerose centrali di questo tipo in Toscana, con oltre 800 MW di potenza installata.
Secondo gli obiettivi del Pan, nel 2020 avremo circa 170 MW di capacità disponibile in più rispetto al 2010 (1100 GWh prodotti). Obiettivi che l’Italia potrebbe già superare senza le ultime richieste per l’esplorazione di nuove risorse geotermiche; il potenziale complessivo è quindi molto ampio, stimato in diverse centinaia di MW, attivando investimenti per almeno un miliardo di euro da qui al 2020. Inoltre, si legge nel documento, tali investimenti avrebbero una prevalente ricaduta sull’economia nazionale, coinvolgendo le imprese nelle varie fasi della filiera industriale (perforazioni, costruzione degli impianti, manutenzione).
I futuri incentivi per la geotermia sono il principale punto critico segnalato dall’associazione del settore. Le bozze in circolazione del decreto ministeriale che deve definire le nuove tariffe per le rinnovabili, infatti, prevedono incentivi per l’elettricità prodotta con la fonte geotermica «molto inferiori rispetto a quelli attualmente assicurati dai Certificati verdi e dalla Tariffa omnicomprensiva». Questi incentivi sarebbero anche «inadeguati rispetto alla necessità di assicurare un’equa remunerazione dei costi d’investimento ed esercizio alle tecnologie disponibili».
Quali sono le misure ritenute necessarie dall’Unione geotermica? «Il livello minimo d’incentivazione necessario al sostegno del settore non può essere inferiore a quello assicurato dagli strumenti preesistenti», spiega l’associazione. Anzi occorre aggiungere un premio per coprire il rischio minerario (costi elevati delle assicurazioni e dell’accesso al credito) e per le tecnologie a zero emissioni con totale recupero dei fluidi geotermici. Inoltre, ci vorrebbe una specifica tariffa omnicomprensiva per gli impianti sperimentali fino a cinque MW di potenza, mentre la soglia per gli incentivi da assegnare con le aste al ribasso dovrebbe salire a dieci MW.