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Anche CoSviG nell’associazione temporanea di scopo per il Polo agroalimentare di Rispescia

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L’Associazione che si è costituita il 22 maggio scorso si dovrà occupare della gestione amministrativa e finanziaria del Polo agroalimentare che opererà come centro pilota di riferimento per il sistema toscano delle imprese che operano nell’agroalimentare di qualità.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Tra i soggetti che daranno vita al futuro centro di competenza e innovazione tecnologica, che prenderà vita in Maremma, nella frazione di Rispescia- Alberese, c’è anche CoSviG.
L’Amministratore Piero Ceccarelli è stato, infatti, tra i firmatari del protocollo che ha dato vita all’associazione temporanea di scopo per gestire il Polo agroalimentare che sarà realizzato nei locali di proprietà dell’Ente Terre Regionali Toscane dell’ex-Enaoli di Rispescia, con un investimento di  oltre 2 milioni e mezzo di euro, di cui 838 mila euro provenienti da fondi Cipe, un milione e 700mila della Regione Toscana e 8mila euro a carico del bilancio della Provincia.
Il Polo fornirà servizi di certificazione di processo e di prodotto, di controllo e di tracciabilità. Si occuperà di ricerca, formazione specialistica, innovazione e trasferimento dell’innovazione.
L’obiettivo è spingere il comparto agroalimentare verso attività ad elevato valore aggiunto che includano processi di produzione, trasformazione, ricerca e innovazione e commercializzazione, anche per incrementare i livelli di sicurezza alimentare.
Tra gli obiettivi anche l’innalzamento della competitività e redditività del comparto agroalimentare attraverso l’incremento di produttività, riconoscibilità e differenziazione delle filiere coinvolte.
Le filiere interessate nella fase di avvio saranno quella olivo-oleicola, quella cerealicola, quella zootecnica, lattiero-casearia e ittica.
Il Polo opererà in connessione con il sistema produttivo, con il mondo della ricerca, del trasferimento tecnologico e dell’istruzione favorendo e realizzando ogni iniziativa utile a raggiungere gli obiettivi per cui è stato pensato.
«Il comparto agroalimentare –ha spiegato Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto– lamenta un difficile accesso all’innovazione da parte delle singole imprese; le cause vanno ricercate nella frammentazione e nei costi elevati che la ricerca e l’introduzione di innovazioni richiedono. Costi difficilmente sostenibili da parte della singola impresa. Il Polo, in virtù delle sinergie che creerà tra comparto produttivo e il mondo universitario e della ricerca applicata, andrà ad innalzare la competitività delle nostre aziende locali, e di tutto il made in tuscany, nel breve e medio termine. Servirà le imprese di ogni dimensione e i consorzi di filiera, dando risposte alla domanda di innovazione, facilitando l’accesso a servizi avanzati».
«I benefici di avere un centro di ricerca per l’agroalimentare sul territorio sono facilmente intuibili -conclude Marras– anche dal punto di vista delle opportunità formative per i nostri giovani. Favorendo la crescita delle aziende ci attendiamo interessanti ricadute occupazionali. Ecco perché abbiamo inserito il Polo per l’agroalimentare tra i progetti strategici dell’agenda 14, una sorta di testamento della Provincia, che raccoglie le azioni che riteniamo irrinunciabili per lo sviluppo del territorio. Su queste azioni abbiamo concentrato la nostra attenzione e i nostri sforzi riuscendo così ad ottenere i finanziamenti pubblici che ci consentono di realizzare investimenti importanti come il Polo tecnologico e il Polo per l’agroalimentare, e determinanti per il futuro della Maremma».
Nel progetto è coinvolto anche CoSviG che potrà portare come contributo l’esperienza acquisita nelle attività di trasferimento tecnologico e d’innovazione e in particolare proprio nel settore agroalimentare con il progetto Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili.
«Abbiamo aderito con grande entusiasmo a questo progetto -ha detto l’Amministratore di CoSviG, Piero Ceccarelli- perché crediamo che possa creare buone opportunità per realizzare nuove attività di sviluppo legate all’utilizzo della geotermia nel settore agroalimentare. La Provincia di Grosseto, con l’area amiatina è una realtà importante per il settore geotermico e sul territorio di questa provincia vi sono aziende aderenti alla Comunità del cibo ad Energie rinnovabili, che utilizzano geotermia e altre fonti rinnovabili nei loro processi produttivi. Ci auguriamo che questo progetto possa dare un impulso ad estendere questo connubio tra agroalimentare, geotermia e altre rinnovabili».
All’associazione temporanea di scopo per il Polo agroalimentare di Alberese, partecipano la Provincia di Grosseto che è capofila, il Comune di Grosseto,  la Camera di Commercio di Grosseto, in rappresentanza degli Enti e Istituzioni locali, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; le Università di Pisa, Siena e Firenze; il Polo di Navacchio; Pont-Tech scrl; Cnr-Ibimet, CoSviG, il Polo universitario grossetano; l’Istituto agrario di Grosseto “Leopoldo II di Lorena”; CIRSPE in rappresentanza del settore della ricerca, istruzione, innovazione e trasferimento tecnologico in Toscana; Confcooperative, Confidustria, Confederazione Italiana Agricoltori; Confagricoltura, Coldiretti,  in rappresentanza delle imprese toscane.
«Con questo atto –ha dichiarato il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi- andiamo avanti con decisione verso quello che considero un obiettivo strategico per tutta la Maremma. L’agroalimentare rappresenta la nostra grande opportunità di sviluppo e di apertura in favore delle imprese del territorio. Possiamo dire che non ce la siamo fatta sfuggire».