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Amiata: Nel progetto “Rapaci” il futuro della montagna

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Convegno al Parco Faunistico sulle prospettive turistiche e di tutela dell’ambiente

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Nicola Ciuffoletti

Si è svolto al Parco Faunistico del Monte Amiata il convegno per presentare le conclusioni del progetto Rapaci. Intrapreso nel marzo 2013, il progetto è stato promosso dall’Unione dei Comuni Montani, finanziato dal ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare e ha compreso numerose attività di valorizzazione del territorio e di sensibilizzazione nei confronti sia dei rapaci che del turismo sull’intero territorio amiatino. Il convegno, che è stato inserito in una lunga giornata interamente dedicata al Parco, ha visto la partecipazione e l’intervento diretto di Lorenzo Fazzi, coordinatore del Parco e responsabile del Progetto Rapaci, Franco Ulivieri, ex presidente dell’Unione dei Comuni, Martina Bernardini assessore di Arcidosso con delega alle riserve naturali, e Fabio Fabri dirigente provinciale. Tra il pubblico oltre che guide turistiche, cittadini amiatini, e rappresentanze del parco della Majella, anche Stefania Colombini assessore al turismo del Comune di Castel del Piano e l’assessore al turismo di Roccalbegna. In occasione della mattinata è stato lanciato online il portale Amiata.it, realizzato attraverso il progetto Rapaci e che vede Il Quadrifoglio Partner tecnico. Molto si è parlato di prospettive future del parco, di percorsi di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e di come far conoscere l’Amiata nel mondo attraverso relazioni e un lavoro di rete. Franco Ulivieri nel tracciare alcune valide iniziative da avanzare parla anche di un Parco Nazionale dell’Amiata: «il Parco Nazionale dell’Amiata è una prospettiva valida perché l’Amiata ha una grande vocazione naturalistica ed è su questo che dobbiamo puntare. Se questo progetto si realizzerà comporterà in Amiata un ragionamento all’unisono tra il fronte grossetano e quello senese». Prospettive positive anche per Lorenzo Fazzi, coordinatore del parco che si dice soddisfatto del percorso che in passato anche se con qualche difficoltà, convinto oltremodo che una gestione solamente pubblica non possa dare abbastanza risorse necessarie per lanciare l’Amiata nel panorama nazionale e internazionale. Interessanti spunti sono arrivati anche dalla cooperativa Majambiente che ha portato la sua esperienza diretta.