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Amiata, geotermia per il turismo sostenibile col teleriscaldamento a San Bartolomeo

«Siamo davvero lieti di offrire il calore della geotermia ai nostri ospiti che potranno soggiornare in un convento del tredicesimo secolo senza rinunciare ai confort, nel rispetto dell'ambiente e della meravigliosa natura toscana»

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«Siamo davvero lieti di offrire il calore della geotermia ai nostri ospiti che potranno soggiornare in un convento del tredicesimo secolo senza rinunciare ai confort, nel rispetto dell’ambiente e della meravigliosa natura toscana»


A Piancastagnaio (SI) continuano a crescere le applicazioni della geotermia, declinando questa fonte rinnovabile come motore di sviluppo (anche) per il turismo sostenibile: nel Comune amiatino il teleriscaldamento geotermico ha iniziato servire il convento San Bartolomeo, dimora di grande pregio architettonico e storico, oggi resort sulle pendici dell’antico vulcano.

Si tratta di un’ulteriore implementazione dell’infrastruttura sul territorio, dopo che lo scorso febbraio è stato salutato l’arrivo del teleriscaldamento nel capoluogo di Piancastagnaio; un continuo ampliamento della rete che già da anni porta calore rinnovabile nelle zone artigianali di “La Rota” e “Casa del Corto”, senza dimenticare il termodotto dedicato a Floramiata.

«Per il nostro Comune il teleriscaldamento è stato un grande traguardo – furono le parole del sindaco Luigi Vagaggini durante l’inaugurazione – perché questo era uno dei nostri obiettivi principali. Un progetto in cui abbiamo fortemente creduto, anche quando sembrava difficile da realizzare».

Un progetto supportato da Enel Green Power, che fornisce il calore geotermico a partire dai cascami delle centrali geotermiche PC4 e PC5.

Condividendo la risorsa col territorio si moltiplicano i vantaggi ambientali ed economici a livello locale: normalmente il teleriscaldamento permette alla cittadinanza che ne usufruisce di risparmiare fino al 50% per i costi del riscaldamento e dell’acqua calda, rispetto ai combustibili fossili.

Un risparmio che si moltiplica ulteriormente in questa fase di crisi energetica, dato che il calore geotermico non risente dei rincari legati al gas fossile.

Notevoli sono anche i benefici in termini ambientali: il teleriscaldamento geotermico, infatti, permette di evitare l’immissione in atmosfera di CO2 altrimenti emessa con gli impianti di riscaldamento tradizionali.

A questo proposito, si stima di evitare ogni anno 3.700 tonnellate di emissioni di CO2 e di risparmiare, sempre annualmente, importazioni per circa 1.200 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep).

Tutto questo rappresenta un valore aggiunto non solo per la cittadinanza ma anche per le imprese attive sul territorio, a partire da quelle che godono di un vantaggio competitivo da un ambiente in salute, come quelle legate al turismo sostenibile.

«Il relais convento San Bartolomeo – spiega nel merito Carlo Ricci Barbini, proprietario della struttura – è una dimora storica del XIII secolo situata a Piancastagnaio e sulle pendici del monte Amiata, il più grande duomo lavico della Toscana. Nel 2008 la nostra famiglia ha scelto di riportarlo al suo originario splendore, trasformandolo in un resort ideale sia per trascorrere momenti di autentico relax e benessere, sia per organizzare matrimoni, convegni, meeting di lavoro ed eventi. Il convento accoglie così gli ospiti desiderosi di immergersi nella natura del Monte Amiata, a pochi passi dalla Val D’Orcia e dalle Terme di Bagni San Filippo e Bagno Vignoni, per offrire un’esperienza unica ricca di storia, arte e benessere. Il teleriscaldamento geotermico costituisce un ulteriore valore aggiunto per rendere il convento un luogo più unico che raro, adesso totalmente sostenibile dal punto di vista ambientale. Siamo davvero lieti di offrire il calore della geotermia ai nostri ospiti che potranno soggiornare in un convento del tredicesimo secolo senza rinunciare ai confort, nel rispetto dell’ambiente e della meravigliosa natura toscana in cui ci troviamo».