L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) conduce regolarmente indagini di customer satisfaction per monitorare le aspettative, esigenze e valutazioni dei servizi svolti dall’Agenzia da parte degli utenti esterni, pubblici e privati.
Ma i risultati non riguardano la sola ARPAT: dall’ultima indagine, realizzata in collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Economia e dell’Impresa (DISEI) dell’Università di Firenze, è infatti possibile trarre importanti indicazioni sugli interessi e preoccupazioni che le tematiche ambientali sono in grado di suscitare nella cittadinanza toscana.
Per realizzare l’indagine – spiegano dall’Agenzia – è stato predisposto un questionario a domande chiuse, somministrato tra luglio e dicembre 2017, ad un campione di 603 cittadini toscani per la maggior parte under 35 (58,4%); campione stratificato, oltre che per età, anche per zona di residenza, su tre macroaree geografiche: Costa (province Massa, Lucca, Pisa e Livorno), Centro (Firenze, Prato e Pistoia), Sud (Grosseto, Arezzo e Siena).
Le risposte al questionario mostrano che, complessivamente, i cittadini toscani «ritengono molto importante la protezione ambientale, attribuendo un valore medio di 9,30 su una scala di valori da 1 a 10».
Un’attenzione per le tematiche ambientali che è stata indagata anche nella pratica di specifiche “attività di responsabilità ambientale”: da questo punto di vista il valore complessivo più basso, su una scala da 1 a 10, è «associato alla domanda sulla partecipazione a eventi o incontri relativi alla sostenibilità (3,65) mentre quello più elevato (8,44) è complessivamente attribuito alla domanda relativa alla raccolta differenziata, più praticata sulla Costa (8,81), rispetto al Centro (8,43) e al Sud della Toscana (8,16)».
Tra questi due estremi si piazzano, in ordine decrescente, le voci “Pongo attenzione a limitare il consumo di acqua”, “Sto attento a limitare il consumo di energia elettrica”, “Compro prodotti che rispettano l’ambiente (es: prodotti biologici, prodotti con meno imballaggi)”, “Sto attento alla questione ambientale anche nella politica”, “Uso mezzi di trasporto meno inquinanti (es: bicicletta, mezzi di trasporto pubblico, a piedi)”, “Limito l’uso dell’automobile/motociclo”.
Se quella suddetta è la scala di valori espressa dai cittadini toscani nelle “attività di responsabilità ambientale” – tra quelle proposte nel questionario – l’indagine condotta da Arpat è in grado di affermare anche che le «tematiche ambientali di maggiore interesse/preoccupazione per gli intervistati sono legate a ciò che si mangia (8,51) e a quello che si respira (8,41), a seguire preoccupa ciò che si beve (7,94), l’uso non controllato dei prodotti chimici (7,65), gli effetti negativi del traffico (7,41) e infine il rumore quotidiano (6,00)».
A livello di dettaglio geografico, in particolare, la «Costa registra i valori medi più elevati di preoccupazione per quello che mangia (8,68), seguiti da quello che respira (8,22), quello che beve (8,09), l’uso incontrollato dei prodotti chimici (7,29), gli effetti negativi del traffico (7,24) e dal rumore quotidiano (5,79). Il Centro, invece, attribuisce valori medi più elevati alla preoccupazione per quello che respira (8,45), seguito da quello che mangia (8,38), da quello che beve (7,73), dall’uso incontrollato di prodotti chimici (7,68), dagli effetti negativi del traffico (7,54) e infine dal rumore quotidiano (6,07). Per il Sud della Toscana l’aspetto più preoccupante è attribuito a quello che si mangia (8,74), seguito da quello che si respira (8,47), quello che si beve (8,43), l’uso incontrollato di prodotti chimici (7,84), gli effetti negativi del traffico (7,19) e infine dal rumore quotidiano (5,98)».
Per quanto riguarda infine le fonti dalle quali i cittadini toscani apprendono notizie relative all’ambiente, il campione analizzato da ARPAT individua come fonte principale «Internet (valore medio 8,61), seguito da televisione e radio (8,26), social media (7,18), altre persone (6,76), quotidiani (6,48), riviste (5,54), pubblicazioni (5,22) e infine convegni e seminari (4,17). Differenze naturalmente – dettaglia ARPAT – si hanno analizzando l’età: la fonte più importante per gli under 35 e per la popolazione compresa tra i 35 e i 60 anni è Internet (con un valore medio rispettivamente di 9,31 e di 9,03) mentre per gli over 60 sono la televisione e la radio (9,29). Per gli under 35 seguono poi i social media (7,99), per gli over 35 televisione e radio (8,21) ed infine per gli over 60 i quotidiani (7,14). Per quanto riguarda la suddivisione per area geografica, la Costa privilegia la televisione e la radio, la popolazione del Centro Internet e la popolazione del Sud della Toscana attribuisce gli stessi valori medi a televisione e radio e Internet».