La proposta sul tavolo di Regione Toscana e Comune di Volterra. Il sindaco: «I nostri territori devono essere sempre più competitivi e sostenibili»
Altair Chimica, la società italiana del gruppo Esseco che opera a Saline di Volterra, sta affrontando la crisi energetica – e le ambizioni di sviluppo sostenibile – puntando sull’energia rinnovabile.
A settembre la società ha investito 10 mln di euro per entrare in Renewability, la prima comunità di energia rinnovabile composta da aziende che investono congiuntamente nella realizzazione di impianti fotovoltaici, per poi assorbire la relativa produzione di elettricità.
Nel 2023, aggiungendo Renewability ai già sottoscritti accordi Ppa ed alle installazioni di fotovoltaico su tetto realizzate in sito, Altair riuscirà a coprire il 35% del proprio fabbisogno elettrico con energia verde.
Resta però un 65% da soddisfare.
La geotermia potrebbe dunque rappresentare la chiave di volta a Km zero per garantire un futuro sostenibile a questa importante realtà produttiva, insieme alla filiera corta di approvvigionamento di sali dalle saline locali.
Negli ultimi 14 anni Altair – che oggi dà lavoro a 106 dipendenti diretti, senza contare almeno altri 150 operatori nell’indotto – ha messo in campo investimenti pari a 100 milioni di euro, e ora si propone di metterne in campo altrettanti per raggiungere due obiettivi: «L’utilizzo della salamoia di sodio presente nel sottosuolo e l’utilizzo della risorsa geotermica per la produzione energia elettrica e termica per la realizzazione del ciclo produttivo in ottica green e pienamente sostenibile».
Una doppia proposta che vale appunto investimenti per 100 mln di euro, che l’azienda ha presentato nei giorni scorsi al Comune di Volterra e all’assessore regionale alle Attività Produttive, Leonardo Marras.
«Oggi più che mai il tema dell’energia, assieme all’innovazione tecnologica, alla risorsa primaria del salgemma sono il fattore strategico per determinare il futuro delle imprese – commenta il sindaco Giacomo Santi – la condivisione tra le Amministrazioni locali e la Regione Toscana è fondamentale per i nostri territori, che devono essere sempre più competitivi e sostenibili».
La proposta è dunque quella di un ritorno alle origini – l’attività oggi portata avanti da Altair è stata fondata a Saline di Volterra nel 1959 dalla Larderello SpA, società omonima della frazione di Pomarance che ha dato in natali alle tecnologie geotermiche oltre due secoli fa – utilizzando le risorse naturali del territorio per alimentare le industrie locali, ma incrementando al contempo la sostenibilità del processo.
La Regione Toscana, nella figura dell’assessore, si è impegnata ad avviare nelle prime settimane del 2023 dei tavoli di confronto tra le diverse realtà produttive, che potrebbero beneficiare dalla cooperazione alla realizzazione di questo grande e innovativo progetto.