L’operazione rientra nel piano coordinato dalla Provincia di Pisa – con il supporto di Quinn (Consorzio universitario qualità innovazione) e il coinvolgimento tutti i soggetti della ricerca sul territorio – per l’avvio di quella che si definisce la ‘Rete dei centri di competenza’. In sostanza un sistema di ‘officine del sapere avanzato’: strutture d’avanguardia, ciascuna attiva in un ambito di studio ben definito (in particolare sulle moderne tecnologie), in ordine al quale sarà chiamata a produrre conoscenze innovative, da trasferire alle aziende per consentire loro un salto di qualità nel miglioramento dei processi di lavorazione e, quindi, nel livello di competitività.
«Questo nostro piano — spiega, per la stessa Provincia, l’assessore allo sviluppo economico Graziano Turini — è stato presentato nell’ambito di un apposito bando regionale: ammesso in toto, ora concorre a fondi per circa 8,5 milioni di euro, destinati a contribuire a un investimento complessivo di oltre 19».
E’ questo il valore globale degli 8 progetti (proposti appunto da vari soggetti della ricerca attivi su tutto lo scenario provinciale) per l’ampliamento o la realizzazione delle unità specialistiche che andranno a formare la ‘Rete dei Centri di competenza’. Per quanto riguarda Larderello, l’iniziativa, prospettata dal Cosvig, prevede una serie di interventi infrastrutturali e l’acquisizione di attrezzature per l’attivazione di un laboratorio geotermico che promuova la diffusione di infrastrutture energetiche ad alta efficienza. Le altre strutture della futura ‘Rete’ fanno capo a: Scuola Normale, Scuola Sant’Anna e Consorzio Ricerche (Pisa), Polo Navacchio (Cascina), PontLab (Pontedera), Belvedere (Peccioli).
