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Alex Sorokin: “Solo un salto tecnologico ci può salvare”

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L’INTERVISTA a Alex Sorokin, esperto del settore e direttore di InterEnergy, una società di consulenza in campo energetico, che commenta i dati che emergono dal Greenhouse gas bulletin

Fonte:

Autore: a.cian.

«IL rapporto della Wmo è l’ennesima conferma di un trend che ormai è sotto gli occhi di tutti: con l’aumento dei fenomeni meteo estremi stiamo già pagando il conto del caos climatico, anche se quello che vediamo è solo l’inizio». Alex Sorokin, esperto del settore e direttore di InterEnergy, una società di consulenza in campo energetico, commenta i dati che emergono dal Greenhouse gas bulletin .
Il danno dunque è irreversibile?
«Solo in piccola parte: quella legata alle emissioni serra che sono state già emesse e a quelle che non si possono evitare. Ma siamo ancora in tempo per sbarrare la strada alle conseguenze più devastanti».
In che modo?
«Con un salto tecnologico basato sull’incremento di efficienza e sulle fonti rinnovabili. Tra l’altro sostituire i combustibili fossili con energia prodotta in casa significa anche liberarsi dall’obbligo di acquistare petrolio e gas da Paesi politicamente sempre più instabili».
C’è chi ritiene troppo costosa questa cura.
«È troppo costoso aspettare senza far niente. Secondo i calcoli del primo rapporto Stern la perdita potenziale di Pil globale causata del cambiamento climatico va dal 5 al 10 per cento. Inoltre investendo sulle rinnovabili si crea lavoro. In Germania si sono aggiunti 400 mila occupati. In Italia eravamo arrivati a 200 mila: poi le frenate degli ultimi governi hanno invertito la rotta».