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Agroalimentare, Toscana: Distretto rurale e bandi PIF, la Regione sostiene lo sviluppo della Toscana del Sud

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Nuove risorse e possibilità di crescita per il comparto agroalimentare e per i progetti della filiera forestale

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il “Distretto Rurale della Toscana del Sud” nasce con l’obiettivo di rafforzare il marchio toscano dell’agroalimentare attraverso la valorizzazione delle eccellenze del territorio, e ha avuto riconoscimento formale circa due mesi fa. Del Distretto fanno parte, oltre alla Provincia di Grosseto:

  • 14 comuni della provincia di Grosseto

  • 17 della provincia di Siena

  • 2 della provincia di Arezzo

  • 1 della provincia di Livorno uno livornese

  • 3 Unioni dei Comuni dell’area grossetana

In tutto sono 38 i soggetti sottoscrittori con capofila la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno.

Ed è proprio il presidente della Camera di Commercio, Riccardo Breda, che, a nome del Distretto, ha firmato nei giorni scorsi a Grosseto un protocollo d’intesa con la Regione Toscana (erano presenti il Presidente Enrico Rossi e l’Assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi) oltre che coi rappresenti delle Camere di Commercio di Arezzo (Andrea Sereni) e Siena (Massimo Guasconi): una firma che stabilisce di fatto la prima tappa operativa del distretto rurale più grande d’Italia.

«Con questa firma – ha commentato il presidente Rossi – vogliamo dare una spinta al futuro di queste aree. Siamo infatti convinti che i prodotti che possono fregiarsi del marchio Toscana e che appartengono a un contesto culturale, paesaggistico, agricolo, come il nostro hanno tutte le caratteristiche per imporsi sempre di più nei mercati mondiali. Per questo quando le Camere di Commercio ci hanno fatto la proposta di creare un Distretto rurale della Toscana del sud abbiamo condiviso la loro intuizione e l’abbiamo subito supportata concretamente con un finanziamento di 15 milioni su un investimento di 40. Un impegno forte per un’iniziativa che può dare slancio a questi territorio creando lavoro e sviluppo».

In concreto, la firma sul protocollo d’intesa permetterà al Distretto di partecipare a un bando del ministero delle Politiche Agricole, misura che prevede per la Regione anche un impegno economico fino a 15 milioni di euro per aumentare la possibilità di accesso alle misure del bando, con il quale il ministero finanzia i contratti di distretto (il budget complessivo su scala nazionale è di 200 milioni di euro), in particolare per la trasformazione e per la commercializzazione di prodotti agricoli.

Il Distretto, che si rivolge alle imprese che operano nei settori del comparto (cereali, vino, zootecnia, itticoltura, lattiero-caseario, florovivaismo), sta lavorando proprio nella direzione di attrarre risorse ministeriali: ha raccolto i progetti nel territorio (una ventina in tutto) e ottenuto, proprio grazie al protocollo appena firmato, il supporto e il contributo della Regione, potendo così concorrere per l’ottenimento di contributi fondamentali per lo sviluppo di tutta l’area.

Nel frattempo, ulteriori possibilità di sviluppo si aprono per la Toscana del sud anche grazie al nuovo bando dei PIF (Progetti Integrati di Filiera) che la Regione ha presentato a Grosseto nella stessa giornata in cui ha firmato il protocollo d’intesa col Distretto.

In questo caso le risorse del bando, che ha una dotazione di quasi 8 milioni, saranno a disposizione di produttori forestali, imprese di utilizzazione, di trasformazione e di commercializzazione forestale capaci di aggregarsi e di presentare domanda entro il 29 giugno, al fine di superare le principali criticità della filiera stessa, di favorire i processi di riorganizzazione e consolidamento e di produrre azioni di rilancio.

«L’invito che rivolgiamo a tutte le aziende del settore è di valutare questa opportunità perché, lo abbiamo visto in altri comparti – spiega l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Marco Remaschi – i risultati sono notevoli. Inoltre l’impegno a fare sinergia è ben sostenuto: i contributi concedibili per ogni progetto vanno da un minimo di 150.000 a un massimo di 1.500.000 euro».

Per ciascun PIF i partecipanti (almeno 12) sottoscrivono un accordo di filiera, strumento che rappresenta un vero e proprio contratto fra le parti interessate e costituisce un forte impulso allo sviluppo e all’integrazione della filiera foresta/legno.

La domanda per il bando Pif, ricordano al proposito dalla Regione, deve essere presentata dal capofila del Progetto sul portale di Artea www.artea.toscana.it. Potrà essere presentata fino alle 13 di venerdì 29 giugno 2018, impiegando esclusivamente, mediante procedura informatizzata, la modulistica disponibile sulla piattaforma gestionale dell’Anagrafe Regionale delle aziende agricole gestita da ARTEA e raggiungibile dal sito www.artea.toscana.it.