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Agricoltura, Toscana: Nasce nel grossetano il Polo agroalimentare regionale, un investimento da 2,5 milioni di euro

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Remaschi: «Sarà uno strumento decisivo per la crescita del distretto ospitando, favorendo e sviluppando attività funzionali alla valorizzazione della qualità dei prodotti toscani e del patrimonio della agrobiodiversità regionale»

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Su una superficie di quasi 700 mq all’ex Enaoli di Rispescia, nel grossetano, sorgerà il Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscana: potrà collegare industria, ricerca, istituzioni, risorse del territorio che possono operare a supporto dell’innovazione e della competitività del settore, rivolgendosi alle piccole, medie, grandi imprese e ai consorzi di filiera in ambito regionale e nazionale, oltre a favorire l’internazionalizzazione e l’ammodernamento dei sistemi produttivi nelle produzioni toscane. Senza dimenticare la tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità regionale.
Il nuovo soggetto ospiterà al proprio interno la Banca del germoplasma, realtà di eccellenza di Terre Regionali Toscane che con la partecipazione attiva al Polo dell’agroalimentare amplia i propri strumenti di sviluppo ed innovazione sul territorio maremmano. Il tutto per un investimento complessivo, già stanziato, di 2 milioni e 565mila euro.
Una scelta, quella della nascita del Polo agroalimentare, appena ufficializzata con la firma a Grosseto del protocollo d’intesa per la sua realizzazione, come punto di riferimento regionale per la promozione ed il sostegno della attività di ricerca ed innovazione di processo e prodotto nel settore.
Il protocollo è stato firmato dall’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, dal presidente della Provincia di Grosseto, Antofrancesco Vivarelli Colonna, e dal direttore di Ente Terre Regionali Toscane, Claudio Del Re.
«È un nuovo, concreto passo avanti nella animazione del distretto rurale della Toscana del sud – sottolinea l’assessore Marco Remaschi – Il Polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare toscana sarà uno strumento decisivo per la crescita del distretto ospitando, favorendo e sviluppando attività funzionali alla valorizzazione della qualità dei prodotti toscani e del patrimonio della agrobiodiversità regionale. Siamo passati dalle parole ai fatti, investendo risorse vere: 15 milioni per il distretto della Toscana del sud, altri 2 milioni e mezzo per il polo. Nel mezzo abbiamo valorizzato la Fiera del Madonnino, facendola diventare la fiera dell’agroalimentare toscano. Adesso – conclude Remaschi – la sfida e la scommessa è che imprenditori, piccoli, medi e grandi, sfruttino tutte queste opportunità, di promozione e di innovazione».
Come anticipano dalla Regione, uno dei prossimi passi sarà la selezione del soggetto gestore del Polo a cui verrà affidata la dotazione tecnologica necessaria per la ricerca, in stretta sinergia con il Polo tecnologico di Santa Rita a Cinigiano, realtà già operativa e di livello internazionale.
«Oggi è un giorno importante per il nostro territorio, naturalmente vocato all’agroalimentare di qualità – conclude il presidente della Provincia, Vivarelli Colonna – La Provincia di Grosseto e la Regione Toscana pongono così i presupposti di filiera e di volano dello sviluppo locale supportando la domanda di innovazione ed i progetti di ricerca e sviluppo. Il Polo favorirà l’accesso ai servizi avanzati per migliorare la competitività dell’agroindustria toscana. Ma non solo: sarà un soggetto in grado anche di attrarre risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali per la realizzazione dei progetti. Adesso la parola passa all’imprenditorialità locale e nazionale con la speranza che sappia raccogliere la sfida».