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Agricoltura, Sostenibilità, Sviluppo, Geotermia: La coltivazione della microalga spirulina protagonista a Ecomondo

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Confagricoltura: «Importante fornire alle imprese adeguati strumenti informativi e formativi che stanno caratterizzando la nuova agricoltura». Nel mentre, a Chiusdino, opera un impianto pilota a valle della centrale geotermica

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Le microalghe – tra le quali spicca la spirulina – rappresentano oggi un prodotto oggetto di una crescente domanda di mercato nei più svariati settori; nell’alimentazione umana e in nutraceutica, perché apportatrici di sostanze benefiche come omega-3, carotenoidi, vitamine, acidi grassi polinsaturi, proteine e sali minerali; in farmaceutica, perché contengono sostanze antiossidanti e antibiotiche; ma anche in biocosmetica, mangimistica e per la produzione di biomassa per le energie rinnovabili.

Tanto da meritarsi nel corso della XXI edizione di Ecomondo, la più importante fiera dell’economia verde nell’area euro-mediterranea conclusasi a Rimini lo scorso 10 novembre, uno spazio apposito.

«È la prima volta che, come organizzazione – ha sottolineato Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – abbiamo affrontato il tema delle microalghe. Lo facciamo perché riteniamo importante fornire alle imprese adeguati strumenti informativi e formativi che stanno caratterizzando la nuova agricoltura, che guarda con sempre più attenzione alla bioeconomia».

Nel corso del convegno La coltivazione delle microalghe: un’opportunità per l’agricoltura e per la bioeconomia Confagricoltura ha però ricordato come oggi più del 90% della spirulina sul mercato italiano ed europeo provenga dalla Cina, che è il più grande produttore di questa alga.

Alcune coltivazioni indigene e innovative si stanno però affacciando nel panorama nazionale: è il caso dell’impianto di produzione sperimentale per la microalga spirulina inaugurato ad ottobre nell’area della centrale geotermoelettrica di Chiusdino in Toscana, ovvero presso uno dei più recenti impianti realizzati da Enel Green Power sul territorio.

Come già spiegato su queste pagine, l’iniziativa nasce da un accordo di collaborazione tra CoSviGConsorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche ed Enel Green Power, con la collaborazione tecnico-scientifica di “Fotosintetica e Microbiologica”, start-up dell’Università di Firenze: l’impianto pilota indaga la possibilità tecnica ed economica di sviluppare colture algali su scala commerciale, a valle di una centrale geotermica, utilizzando il calore e la CO2 geotermica che ne derivano, aprendo così nuove occasioni di diversificazione economica, lavoro e sostenibilità.

«Le politiche europee si stanno fortemente focalizzando sui temi dell’economia circolare e della bioeconomia – osserva da par suo Ezio Veggia, presidente della Federazione Nazionale di prodotto Bioeconomia, processi e prodotti innovativi di Confagricoltura – La bioeconomia è l’economia che guarda al futuro, mettendo insieme l’agribusiness delle imprese agricole ed alimentari, l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale, il benessere della persona, i territori, il green job. La produzione di microalghe si inserisce perfettamente in tale contesto».