Con il Regolamento Ue 2016/1617 la Commissione europea ha, infatti, autorizzato gli Stati membri a versare fino al 70% dei pagamenti diretti richiesti nel 2016 e a questi parametri ha fatto riferimento l’organismo pagatore della Regione corrispondendo nel giro di un mese la somma a tutti gli aventi diritto.
"Artea – ha commentato l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – ha saputo gestire con efficienza una pratica imponente, sia per il budget che per il numero di aziende interessate, dando agli agricoltori la certezza di un anticipo che era molto atteso. La nostra e poche altre regioni sono riusciti a chiudere questa operazione nei tempi previsti e questo ci soddisfa, nella consapevolezza che, anche in questo ambito, c’è ancora tanto da fare".
In questa occasione si sono superati nettamente i numeri del 2015, (le aziende erano state 14.966 per 76,8 milioni di euro): un incremento numerico e finanziario legato all’utilizzo della nuova "Domanda Grafica" che ha migliorato e semplificato in maniera determinante il procedimento soprattutto riguardo il venire meno di anomalie legate all’ammissibilità delle superfici. Anche il ricorso sempre più massiccio all’informatica ha migliorato e snellito le pratiche: oltre 11.000 soggetti su 25.000 hanno utilizzato meccanismi di semplificazione.
La distribuzione geografica dei premi ha visto la quota parte maggiore di aziende nella provincia di Grosseto (erogati qui circa 23 milioni di premi) seguita da Siena (21) e Pisa (13).
Da notare che l’anticipo dei premi ha riguardato, nel novero delle 25.706 aziende anche 6.980 piccoli agricoltori per quali l’attuale programmazione 2015-2020 istituisce un premio forfettario il cui importo massimo è di 1.250 annuali e che sostituisce tutti i pagamenti diretti.
Complessivamente i premi hanno interessato complessivamente una superficie ammissibile pari a 485.255 ha.
Ma in che modo si è stabilità l’entità dei premi? Tra i parametri per stabilire l’ammontare dei pagamenti diretti spettanti ad un agricoltore si è fatto riferimento innanzitutto al cosiddetto "pagamento di base", cioè alla remunerazione calcolata in base alla superficie agricola ammissibile a tale regime (seminativi, prati e colture permanenti); si è preso poi in esame l’ "inverdimento" o"greening", cioè la remunerazione delle pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente poste in atto dalle Aziende beneficiarie infine il criterio "giovani agricoltori", consistente in un’integrazione al premio di base destinata ai beneficiari non superiore a 40 anni.