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Abbadia San Salvatore, a fine mese il Comune illustra i progetti

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Un convegno a tutto campo di grande attualità sul tema ‘La carta della buona geotermia di Abbadia San Salvatore’ è in programma a fine mese, il 29 e 30, al Cinema Teatro Amiata.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Siena

Autore: Massimo Cherubini

Si tratta della terza iniziativa finalizzata ad un approfondimento sui punti fermi che vengono posti dagli amministratori di Abbadia San Salvatore per dire ‘sì’ alla realizzazione «di micro impianti -dice il sindaco Fabrizio Tondi- compresi tra i 100KW e i 5 MW, accantonando la politica delle centrali di grande taglia». Una nuova esperienza, una esperienza geotermica nel segno di qualsivoglia rischio, una esperienza che non disturbi il paesaggio. Questo tipo di attività geotermica, detto, in altre parole, ha poche, per non dire nessuna, similitudine con quella che fino ad oggi è stata l’attività geotermica. Tanti i punti a garanzia dell’ambiente, della salute, snocciolati con grande chiarezza nella ‘Carta della buona geotermia di Abbadia’. Citiamone alcuni: realizzazione di impianti obbligatoriamente a totale re-iniezione sia di fluidi geotermici che dei gas incondensabili, al fine di ottenere impatto zero sull’atmosfera; agevolazione delle condizioni che portino, nei prossimi anni, verso la riconversione dell’attuale geotermia inquinante in una «geotermia sostenibile», attraverso l’adozione di cicli integrati e/o combinati; utilizzo di un unico pozzo sia per l’estrazione del fluido geotermico che per la sua re-immissione nel sottosuolo; inserimento ambientale dei nuovi impianti sulla base di criteri paesaggisticamente condivisi; studio e sperimentazione dello scambio in pozzo, realizzando un modello di micro-impianto replicabile che adotti soluzioni scientificamente ineccepibili; obbligo di controllo e validazione delle tecnologie di realizzazione dei pozzi che, seguendo i criteri internazionalmente adottati, devono impedire ogni scambio tra falde diverse preservando così la falda acquifera superficiale da ogni forma di contaminazione, in particolare da parte dei fluidi geotermici contenuti nelle falde profonde. Il convegno di fine mese è finalizzato ad illustrare i contenuti della carta, ad ascoltare osservazioni e indicazioni. Il tutto per evitare polemiche che, su questo tema, si registrano quasi quotidianamente. E ieri Enel Green-Power, in una lunga nota, torna a precisare che anche le centrali oggi presenti in Amiata sono sicure. Molti i temi richiamati a sostegno di questa tesi, non ultimo quello relativo ai dati Arpat decisamente rassicuranti perché i valori di particelle rilevate in area «sono in ordine di grandezza inferiori ai valori limite di riferimento indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».