Ad Abbadia San Salvatore il Natale profuma di tradizione, di magia, di riti ancestrali.
L’intero paese si mette a lavoro per rinnovare una delle più antiche feste del fuoco italiane, tradizione millenaria intimamente sentita e molto partecipata.
Agli inizi di dicembre prende ufficialmente il via la costruzione delle ‘Fiaccole’, tipiche cataste di legna a forma piramidale alte fino a sette metri che si levano al cielo in attesa del 24, quando poi verranno incendiate. Una lavorazione impegnativa i cui segreti si tramandano di generazione in generazione, per celebrare un rito del fuoco che coinvolge l’intera comunità, sposando simbolici significati pagani e religiosi.
Gli abitanti dell’Amiata sono chiamati ‘figli del fuoco’, a causa della montagna vulcanica che nelle sue viscere nascondeva lava incandescente.
Si estraeva cinabro da cui si ricavava mercurio nella grande miniera che oggi è diventata un museo. Una storia complessa che qui vede legati indissolubilmente uomo e natura, in un dialogo talvolta difficile ma sempre pieno d’amore.
E’ infatti quella montagna amata e sentita come madre, come presenza sacra che i badenghi celebrano, in qualche modo, anche attraverso la tradizione delle Fiaccole…(continua)