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A Roma un convegno dell’UGI sui Sistemi geotermici non convenzionali

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Il prossimo 20 giugno si terrà a Roma, nell’Aula del Chiostro della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Univeristà La Sapienza, una conferenza sui Sistemi Geotermici non Convenzionali, cosponsorizzata da UGI

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Gli attuali sistemi tecnologici per gli usi geotermici, tolte le geosonde per le pompe di calore utilizzate per la climatizzazione degli edifici, si basano su sistemi idrotermali, caratterizzati da una temperatura superiore alla media e da portate idriche adeguate.
Esistono, però, anche sistemi geotermici diversi da quelli idrotermali, che per comodità di riferimento sono usualmente identificati col termine  di “sistemi geotermici non convenzionali” comprendendo tecnologie diverse quali le rocce calde secche (HDR), le rocce calde fratturate (HFR), i sistemi geotermici stimolati (EGS) e i sistemi EGS avanzati con scambio termico e circuito chiuso in profondità, quelli geopressurizzati, magmatici, a fluidi supercritici ed a salamoia calda.
Per tutta questa serie di tipologie sono in corso ricerche tese alla messa a punto adeguate tecnologie che consentirebbero, a detta degli esperti del settore, una produzione geotermoelettrica e una  coproduzione di calore.
In particolare i sistemi EGS (Enhanced Geothermal System, ovvero sistemi idrotermali a bassa permeabilità resi produttivi mediante  stimolazione e reiniezione), hanno suscitato molta attenzione nei governi occidentali per la loro potenzialità di decuplicare in poco tempo la produzione di energia elettrica attuale da fonte geotermica e ridurre le emissioni climalteranti.
Della frontiera di queste nuove tecnologie  applicate allo sfruttamento di tutti o di alcuni dei cosiddetti sistemi geotermici non convenzionali si parlerà nella Conferenza che si terrà a Roma il prossimo 20 giugno, nell’Aula del Chiostro della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Univeristà La Sapienza, che è l’organizzatrice dell’evento, con una serie di collaborazioni tra cui l’Unione Geotermica Italiana.
L’Università La Sapienza ha siglato nel 2012 un accordo con l’Università di Clausthal e
con l’EZFN (Energie-Forschungszentrum Niedersachsen) per lo sviluppo di iniziative congiunte sull’energia geotermica, il cui sviluppo è ritenuto molto importante sia nella produzione di energia elettrica (con tecnologie sia consolidate che innovative),  che negli usi diretti.
“Sin dall’inizio l’Italia –si legge nella nota di presentazione della Conferenza- è stata
protagonista in questo panorama con il primo impianto di produzione elettrica e successivamente con lo sviluppo dei campi geotermici toscani. Oggi ci si propone di mantenere una posizione di tutto rispetto cercando di investire in ricerca, fronteggiando le richieste che vengono dal management dei sistemi energetici”.
Il convegno sarà un’occasione per porre l’attenzione sulla definizione e sull’identificazione dei sistemi geotermici non convenzionali e sullo stato dell’arte delle tecnologie che interessano l’utilizzo della risorsa per la produzione geotermoelettrica.
Riguardo ai sistemi non convenzionali per la geotermia, che prevedono l’utilizzo di metodi innovativi e tecnologie ancora non completamente mature dal punto di vista commerciale, sarà proposto il confronto tra le esperienze attualmente presenti nei programmi di ricerca che lavorano su questo settore. Anche se si legge sulla brochure: “rimane ancora aperto il tema dell’individuazione e della quantificazione di queste risorse al fine di valutare il loro potenziale impatto sul sistema energetico nazionale”.