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A Radicondoli la centrale geotermica si rinnova

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RANCIA 2, una delle centrali geotermiche di Enel Green Power nel comune di Radicondoli è stata completamente rinnovata ed è di nuovo in funzione

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Prima tappa di quanto previsto nel piano industriale di Enel Green Power per il periodo 2012-2016, la centrale Rancia 2 nel comune di Radicondoli, in provincia di Siena, è stata completamente rinnovata ed è nuovamente in funzione dal 30 maggio.
L’impianto, che ha una potenza installata netta di 17 MW, sarà in grado di produrre a regime circa 150 milioni di chilowattora, evitando così l’emissione in atmosfera di 100 mila tonnellate di CO2, oltre a un risparmio di combustibili fossili pari a 33 mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) l’anno.
Il rinnovamento della centrale, che era stata avviata nel dicembre del 1988, è stato ottenuto utilizzando, si legge nella nota dell’azienda, “i migliori standard di qualità e sicurezza sviluppati nel corso di un’esperienza lunga un secolo, che rende Enel Green Power leader mondiale in questo settore”.
Il progetto di rifacimento della centrale è stato sviluppato dalle strutture interne di ingegneria di EGP e la realizzazione è stata effettuata utilizzando in gran parte imprese e manodopera locali.
«Questo intervento -ha affermato Francesco Starace, AD di Enel Green Power-
dimostra come, mentre siamo impegnati a far crescere in tutto il mondo la nostra capacità di generazione mettendo in servizio nuovi impianti, siamo altresì impegnati nella continua ricerca del miglioramento del parco di generazione esistente».
L’ammodernamento di Rancia 2 prevede anche l’entrata in funzione dell’impianto AMIS per ridurre le emissioni di idrogeno solforato (H2S) e mercurio che le centrali geotermiche con ciclo a vapore diretto a condensazione rilasciano in atmosfera, come gas incondensabili associati al vapore geotermico che le alimenta.
Il Processo brevettato da Enel consente di minimizzare emissioni di mercurio, riducendole di circa il 95%, e del 70-80% per quanto riguarda l’H2S, a seconda delle caratteristiche del fluido geotermico.
In particolare l’H2S crea disagi per l’elevata sensibilità olfattiva che l’uomo manifesta nei suoi confronti.
Al di là della percezione olfattiva, occorre notare come i valori di emissione delle centrali geotermoelettriche siano ben al di sotto degli standard imposti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la valutazione dei rischi sulla salute umana. Ciò vale anche per quanto riguarda le emissioni di mercurio.
Il funzionamento dell’impianto si basa su tre passaggi: nel primo si ottiene la rimozione del mercurio presente nella corrente gassosa mediante adsorbimento su un letto fisso con rendimenti di oltre il 99%; successivamente l’H2S è convertito in anidride solforosa (SO2) mediante reazione di ossidazione selettiva ottenuta a bassa temperatura su letto catalitico; infine, la SO2 viene assorbita con acqua geotermica, grazie ai composti alcalini in essa naturalmente presenti, in una colonna a riempimento. La reiniezione dell’acqua geotermica nel serbatoio profondo garantisce lo smaltimento dei prodotti di reazione senza contaminazioni di acque superficiali.  Pur integrandosi nel ciclo di funzionamento della centrale con il vantaggio di massimizzare la rimozione di inquinanti, l’impianto AMIS non interferisce con le prestazioni della centrale, se non per i limitati consumi di energia elettrica richiesti per il suo funzionamento.
I benefici ambientali dell’applicazione dell’impianto Amis sono stati evidenziati in quello realizzato alla centrale di Bagnore 3 a Santa Fiora, sull’Amiata grossetano, in funzione dal febbraio 2002, sia tramite analisi di laboratorio, che tramite testimonianze di abitanti del luogo. Un aspetto tipico delle emissioni di H2S è, infatti, quello legato alla sua percezione olfattiva,  essendo una sostanza fortemente odorigena con un valore di soglia olfattiva estremamente basso anche se variabile in funzione della sensibilità individuale dei soggetti esposti. La comunità scientifica individua nella concentrazione di 7 microgrammi/m3 il valore di soglia olfattiva al di sopra del quale la presenza di idrogeno solforato è percepita dalla quasi totalità dei soggetti, anche se alcune persone, particolarmente sensibili, sono in grado di percepire il classico odore di “uova marce” tipico dell’idrogeno solforato anche a concentrazioni notevolmente inferiori. Le rilevazioni di concentrazioni di idrogeno solforato nella zona della centrale di Bagnore 3 indicano una forte riduzione della frequenza di superamento della soglia olfattiva dei 7 microgrammi/ m3, dopo la realizzazione dell’impianto AMIS , con la conseguenza positiva che l’odore risulta pertanto percepibile solo in particolari condizioni meteoclimatiche.
Dopo Rancia 2, il piano industriale EGP 2012 – 2016, che prevede investimenti di circa 500 milioni di euro per lo sviluppo degli impianti geotermici in Toscana, ha in calendario gli interventi sulle centrali Rancia 1 e Le Prata, rispettivamente nei comuni di Radicondoli (SI) e Castelnuovo Val di Cecina (PI),  attualmente in fase di realizzazione; mentre partiranno a breve quelli per il rinnovo totale delle tre centrali geotermiche nel comune di Piancastagnaio (SI).