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A Pozzuoli la cucina è…geotermica!

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La condotta Slow Food Campi Flegrei ha organizzato a Pozzuoli un laboratorio dedicato alla cucina geotermica con i soffioni del Vulcano Solfatara. E nelle aree geotermiche si produce cibo con la geotermia.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Si chiama Slow Earth l’evento organizzato dalla Condotta Campi Flegrei di Slow Food: due giorni (Lunedì 17 e martedì 18 settembre) in cui nello scenario del tramonto con la cornice dei soffioni del Vulcano Solfatara di Pozzuoli, si è cucinato ispirandosi alla geotermia e utilizzando il calore della terra per la cottura dei cibi.

Il laboratorio di cucina geotermica, è stato condotto da Antonio Tubelli di "Timpani e Tempura" che ha presentato preparazioni a base di prodotti locali, cotte con il calore dei soffioni della Solfatara in abbinamento ai vini "Grotte del Sole" e "La Sibilla".

L’evento è stato anche occasione per discutere di qualità e sostenibilità delle produzioni, delle filiere agroalimentari e di preparazioni a base di prodotti locali, e utilizzando le risorse energetiche del territorio: comodamente seduti, in un contesto di straordinaria suggestione come quello dei campi Flegrei, aspettando il calare del sole nell’incantevole scenario del cratere. Un evento sicuramente unico.

Seppure c’è da dire che l’abbinamento gastronomia-geotermia non sia un evento del tutto nuovo. Infatti, nella Toscana centro-meridionale, più esattamente in quello che ormai viene identificata come “area geotermica”, esiste addirittura una Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile patrocinata proprio da SlowFood e promossa da CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) i cui membri hanno scelto di attuare una produzione sostenibile e consapevole ricorrendo in maniera rilevante alle energie rinnovabili nei loro cicli di lavorazione, e tra essi, alcuni fanno proprio uso del calore geotermico per produrre alimenti caseari, stagionare carni e salumi, o coltivare in serra basilico, piante officinali e da appartamento.

Slow Earth si inserisce nell’ambito di “Malazè”, l’evento archeogastronomico organizzato dall’associazione Campi Flegrei a Tavola che si svolge con la collaborazione di molte associazioni campane (Le Strade del Vino, Slow Food Campi Flegrei, per citarne solo due), Camera di Commercio di Napoli, Comuni del comprensorio (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto), Parco Regionale dei Campi Flegrei ed è patrocinato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.

Malazè non è però da considerare un semplice evento enogastronomico con degustazione di cibi e vini locali ma un contenitore di iniziative che si svolge tra Pozzuoli, Baia, Bacoli, un territorio in cui l’archeologia si coniuga alle manifestazioni geotermiche e al bradisismo.

Proprio i fenomeni geotermici, sono stati al centro di visite guidate per scoprire il bradisismo caratteristico di quest’area a nord est di Napoli.

"Il Viaggio nei Campi Flegrei nei luoghi del Bradisismo" si è snodato in dieci tappe nell’arco di otto giorni, durante i quali i gruppi partecipanti sono stati guidati nel territorio flegreo per conoscere e riconoscere i processi vulcanici e i movimenti lenti del suolo che hanno interessato questo particolare territorio campano.

Il fenomeno del bradisismo -che si manifesta con un lento sollevamento o abbassamento del suolo- è conosciuto in quest’area da tempo immemorabile: l‘area vulcanica dei Campi Flegrei è stata, infatti, sempre caratterizzata da intensi fenomeni deformativi, con forti variazioni del livello del suolo.

L’Osservatorio Vesuviano, Sezione di Napoli dell’INGV, effettua il monitoraggio continuo di tali fenomeni avvalendosi di reti permanenti per misure sismiche, di deformazione del suolo e geochimiche, installate nell’area flegrea.

Uno sciame sismico legato ai fenomeni del bradisismo flegreo è stato registrato anche recentemente, era il 7 settembre, in tutta l’area attorno a Pozzuoli, senza per altro causare alcun danno.