Una mozione presentata da “Sì-Toscana a sinistra” ed emendata da Francesco Gazzetti (PD) poi approvata dal Consiglio regionale, impegna la Giunta a “valutare entro un anno, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, la fattibilità tecnica d’installazione di analizzatori in continuo delle emissioni sulle attuali centrali flash” così da ottenere “numeri verificati o verificabili” sulle quantità di inquinanti (flusso di massa) in ingresso e in uscita dalle 36 centrali geotermoelettriche presenti in Toscana.
La Regione è dunque chiamata a valutare l’implementazione del sistema di monitoraggio in continuo della qualità dell’aria, anche utilizzando misuratori portatili, migliorando così l’informazione e la diffusione dei dati ai cittadini e alle istituzioni.
A margine della notizia, il movimento di cittadini GeotermiaSì coglie l’occasione per fare il punto sui principali sistemi di monitoraggio attivi nel comparto: per quanto riguarda la parte privata «Enel sta controllando da anni 24h la qualità dell’area nei Comuni con sede di impianto della zona tradizionale e dell’Amiata con postazioni fisse e con rilievi effettuati con attrezzature portatili ogni qualvolta si procede all’apertura di un pozzo o alla manutenzione di una centrale; dal 2018 i dati rilevati vengono trasmessi in tempo reale ad ARPAT, a cui sono inviati mensilmente in modo sistematico anche quelli relativi all’arsenico e mercurio».
Per quanto compete invece agli organi pubblici preposti al controllo, proprio ARPAT procede «a controlli sistematici eseguiti autonomamente per incrociare a dati rilevati con quelli di Enel. Siamo anche a conoscenza – aggiungono dal movimento di cittadini – che tutti questi dati vengano diffusi da ARPAT attraverso il proprio sito ed i bollettini periodici emessi».
Bollettini puntualmente riportati anche sulle nostre pagine, e sempre disponibili sulle pagine dell’Agenzia al seguente collegamento:
http://www.arpat.toscana.it/documentazione/report/report-geotermia
Per quanto riguarda in particolare i controlli attualmente programmati da ARPAT per il prossimo triennio, si veda il Piano di attività dell’Agenzia, di cui abbiamo recentemente parlato: