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A Barberino si sceglie il sistema di riscaldamento geotermico

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La Casa della Cultura “Alda Merini” è già dotata di un impianto di climatizzazione che funziona con il sistema geotermico, adesso il progetto sarà esteso alle nuove scuole elementari di Bustacca

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La Casa della Cultura “Alda Merini” di Barberino è stata realizzata nella vecchia scuola media in via Mannucci, nell’edificio a due piani realizzato negli anni ’30 del secolo scorso.
Per scegliere il nome da dare alla nuova biblioteca polifunzionale, che conserva un patrimonio di circa 10.000 libri, l’archivio storico del Comune di Barberino, una sala multimediale, l’emeroteca, la videoteca e la mediateca, l’amministrazione comunale ha coinvolto le scuole e la scelta è caduta su Alda Merini, la poetessa dei Navigli, una figura di grande valore della cultura contemporanea italiana, anche se riconosciuta tardivamente come tale.
Ma la particolarità della casa della cultura di Barberino non è solo nel nome della poetessa cui è intitolata ma anche nel fatto che nella ristrutturazione l’amministrazione ha scelto di trasformarla in un edificio passivo, in cui per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo si utilizza il calore della terra.
Il progetto, realizzato dall’Architetto Alberto Masoni dell’Ufficio tecnico del Comune di Barberino e seguito assieme ai colleghi –i geometri Loris Agresti e Stefano Conforti- è stato “un esperimento ben riuscito” ci ha detto Agresti, di cui adesso l’amministrazione va fiera.
Grazie a 10 sonde che arrivano a 100 metri di profondità, il calore del sottosuolo riscalda un fluido che viene poi immesso nell’impianto di riscaldamento della Casa della cultura tramite una pompa alimentata da un pannello fotovoltaico di 10 Kw. In questo modo, i costi per la climatizzazione dell’edificio sono stati azzerati.
Per rendere l’edificio efficiente dal punto di vista energetico e coerente con il nuovo sistema di climatizzazione, è stata realizzata inoltre una coibentazione con un cappotto termico e la regolazione dell’impianto d’illuminazione è affidata ad un sistema automatico basato su sensori di movimento in grado di regolare autonomamente anche la luminosità degli ambienti.
Per eseguire i lavori, ci ha spiegato Agresti, sono stati attivati bandi regionali con cui è stato possibile accedere ad un contributo che ha coperto con 800mila euro parte dell’importo complessivo pari a circa 1milione e 100 mila euro necessari per realizzare l’intervento.
Adesso l’attenzione è rivolta alla scuola primaria di Bustecca, un nuovo edificio di circa 2800 metri quadri, a servizio del plesso scolastico di Barberino e Tavarnelle già completato per la parte edilizia e su cui servono adesso risorse per l’arredamento esterno.
Anche in questo caso, dato l’esperimento ben riuscito alla casa della cultura, l’amministrazione comunale ha scelto il sistema delle pompe di calore geotermiche, alimentato da 12 sonde che s’inoltrano per circa 100 metri nel sottosuolo.
Le sonde alimenteranno a loro volta il sistema di  riscaldamento radiante a pavimento e sul tetto saranno installati pannelli fotovoltaici e solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria. Per l’area adibita alla mensa scolastica, l’impianto di riscaldamento geotermico sarà affiancato da un impianto ad aria calda.
L’inaugurazione del nuovo edificio scolastico è prevista per il settembre 2014, ma potrebbe slittare forse di qualche mese perché il comune di Barberino, da un anno a questa parte, è rientrato tra gli enti sottoposti al Patto di Stabilità,  e le risorse per completare i lavori sono dunque soggette al nuovo regime.