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Geotermia a bassa entalpia, Regione dorme

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Un tesoro per l’Isola, ma in Sicilia non è applicabile la detrazione per la riqualificazione energetica dell’energia dal profondo. L’Ordine dei geologi ha proposto un regolamento regionale. Uno per uno, i punti principali

Fonte: Quotidiano di Sicilia.it

Autore: Rosario Battiato

 C’è una ricchezza sostenibile nascosta nella nostra terra. Parliamo della geotermia che consente la produzione di energia elettrica e termica per mezzo di impianti che sfruttano il fluido caldo estratto dal sottosuolo. L’Italia è stato il primo paese del mondo a sfruttarla: nel 1904 a Larderello in Toscana, la regione che ad oggi resta l’unica realtà nazionale a utilizzare questa fonte rinnovabile. In Sicilia c’è la potenzialità inespressa della geotermia a bassa entalpia, una tecnologia in grado di attivare la produzione della sola energia termica, ma alcune falle normative non permettono l’accesso agli incentivi fiscali.
“In certi luoghi del pianeta – spiega il Gestore dei servizi energetici – sono presenti fenomeni ben visibili, come geyser e terme, che dimostrano la presenza di acqua riscaldata dagli strati di rocce calde sotterranee: l’interno della Terra, infatti, raggiunge temperature estremamente elevate e possiede un’enorme quantità di calore”. Nelle zone in cui gli strati caldi sono particolarmente vicini alla superficie (anomalia geotermica) è possibile sfruttare questo calore per la produzione di energia elettrica.
La Toscana, la regione geotermica per eccellenza per l’alta entalpia, è appunto caratterizzate da “anomalia geotermica”. Una realtà che già dagli inizi del novecento sfrutta questa energia sostenibile, e oggi riesce a soddisfare addirittura il 25% del proprio fabbisogno di energia elettrica.
La geotermia a bassa entalpia, invece, è una tecnologia che consente la produzione di energia termica ed è attualmente praticabile in Sicilia. Il DL 63/2013 ha prorogato fino al 31 dicembre la detrazione del 65% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici. In questo pacchetto si includono anche gli interventi relativi agli impianti geotermici a bassa entalpia, ma in Sicilia il bonus fiscale non è applicabile in quanto “mancano una normativa regionale specifica – si legge in una nota dell’Ordine regionale dei geologi – e chiare e definite procedure autorizzative”.
"A partire da 10 m di profondità la temperatura del terreno risulta pressoché costante tutto l’anno. Oltre tale profondità, il gradiente geotermico medio aumenta di circa 3 °C ogni 100 metri". L’ordine dei geologi ha spiegato che mediamente, a 100 /150 metri di profondità, si registrano temperature del terreno comprese fra 13 e 17°C; queste condizioni, costanti tutto l’anno e indipendenti dalle condizioni climatiche esterne, risultano ottimali per l’associazione pompa di calore – sonda geotermica (SG), sostanzialmente inesauribili e totalmente rinnovali nel tempo.
L’Ordine dei geologi, inoltre, ha cercato di aiutare la Regione, definendo una proposta di regolamento per la geotermia a bassa entalpia. “Il presente regolamento – si legge nella bozza del testo – definisce le procedure semplificate per la progettazione, realizzazione e gestione di sonde geotermiche e di sistemi di scambio energetico con il sottosuolo a circuito chiuso”. Tra le misure proposte si prevede l’installazione libera per le sonde geotermiche che raggiungono una profondità non superiore a 150 metri dal piano campagna, mentre per tutte le altre sarebbe necessaria l’autorizzazione da parte della Regione. I divieti di installazione fanno riferimento alle zone di tutela assoluta di opere di captazione, alto rischio idrogeologico e alto rischio sismico.