Home Cosvig Grid Parity: da pronostico a realtà

Grid Parity: da pronostico a realtà

509
0
CONDIVIDI
Dall’ultimo Rapporto della società di consulenza Eclareon “PV Grid Parity Commercial Sector 1st issue”, emerge che in Italia e Germania è stata raggiunta nel settore commerciale la grid parity, ciò significa che l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili ha lo stesso prezzo dell’energia tradizionale.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il prezzo dell’energia solare nel settore commerciale oggi è competitivo con i prezzi al dettaglio dell’elettricità: la grid parity, almeno in questo settore, è dunque raggiunta.
Lo attesta lo studio “PV Grid Parity Commercial Sector 1st issue”, il terzo capitolo di “Photovoltaic Grid Parity Monitor analyses”, un rapporto periodico che la società di consulenza Eclareon realizza per conto di un gruppo internazionale di imprese che hanno interessi nelle energie rinnovabili.
Lo studio analizza il grado di competitività dell’energia prodotta con il fotovoltaico con i prezzi al dettaglio -forniti da installatori FV locali, associazioni FV locali e altri player del settore-  per i consumatori residenziali (sistemi FV da 3kW) e del settore commerciale (sistemi fotovoltaici di 30 kW).
Prendendo come riferimento un impianto fotovoltaico da 30 KW su un edificio commerciale medio, nello studio viene applicata  una metodologia per valutare il “leveled cost of energy” (LCOE), ovvero tutte le voci che determinano il costo dell’elettricità, dall’installazione alla manutenzione dell’impianto, dall’investimento all’ammortamento, in sette Paesi: Brasile, Cile, Francia, Germania, Italia, Messico e Spagna.
Il dato che ne emerge dimostra che nell’ultimo semestre del 2013 il costo di generazione fotovoltaica (Lcoe), nel segmento commerciale, è diminuito in tutte le città analizzate; in particolare in Italia e Germania, grazie ai bassi costi di installazione, ai prezzi piuttosto alti dell’energia in rete e a politiche piuttosto stabili, la grid parity è stata raggiunta. Anche la Spagna è già sullo stesso livello, il Messico e la Francia sono sulla buona strada, mentre Brasile e Cile sono ancora lontani.
Nel rapporto di Eclareon, la scheda relativa all’Italia analizza i fattori che hanno permesso di raggiungere la completa grid parity: prezzi di installazione del sistema fotovoltaico a costi competitivi; alti livelli di irradiazione rispetto a quelli nella maggior parte degli altri Paesi dell’Unione europea (Ue); prezzi dell’energia in rete relativamente costosi; il tasso di sconto, che non è un ostacolo per la competitività dei costi del fotovoltaico e che è attualmente all’interno della media del range dei Paesi oggetto dello studio.
Il rapporto analizza anche il quadro normativo che regola la produzione di energia fotovoltaica nei paesi considerati, da cui emerge che le leggi presenti sia nei Paesi europei sia negli altri Stati non sono favorevoli per gli auto produttori.
“A volte –si legge nello studio Eclareon– vi sono spese aggiuntive per le persone che producono in proprio l’energia solare, oppure gli auto produttori non sono legalmente autorizzati a vendere la loro energia in eccesso alla rete elettrica, e talvolta le leggi possono o spingere in breve tempo verso l’energia solare o volgere verso un sorta di ostilità nei confronti di questo tipo di produzione di energia elettrica. Di conseguenza, la rilevante competitività tra l’energia solare e le altre forme di energia elettrica non è facile da trovare, anche quando i rispettivi prezzi sono comparabili. In nessuno dei Paesi studiati si rileva una situazione ideale”.
La Spagna, a differenza dell’Italia non ha una normativa che permetta lo Scambio sul Posto, mentre in Messico e in Brasile, la legge sembra tutelare l’auto produzione di energia, che tuttavia non fruisce dei benefici di grid parity.
In Italia il meccanismo di Scambio sul Posto permette ai privati che producono energia rinnovabile di immettere in rete l’energia in esubero rispetto ai propri consumi.
Attivando lo scambio sul posto, quindi, si possono gestire i propri consumi, ottenendo anche un contributo economico da parte del Gestore dei Servizi Energetici. L’entità del contributo è calcolata in base alla quantità di energia che viene immessa nella rete, in base al prezzo di mercato dell’energia elettrica e in base ai costi che il produttore di energia si assume per prelevare energia dalla rete.
Possono accedere allo scambio sul posto i produttori in possesso di  impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza fino a 20 kW, oppure fino a 200 kW se gli impianti sono stati attivati dopo gennaio 2008. Infine, si può attivare lo scambio sul posto se si ha un impianto di cogenerazione ad alto rendimento, di potenza non superiore a 200 kW.