Home Cosvig Armacao dos Buzios in Brasile, a 200 km da Rio, è diventata...

Armacao dos Buzios in Brasile, a 200 km da Rio, è diventata una “smart city” con l’uso delle rinnovabili

711
0
CONDIVIDI
L’obiettivo principale è la riduzione dei picchi dei consumi e degli sprechi che in questo paese sono un problema
La nuova energia verde del buen retiro della Bardot

Fonte: La Repubblica

Autore: MARCO MATHIEU

 

Mare, spiagge ed energia: sono gli elementi della storia di questo villaggio di pescatori chiamato Armacao dos Buzios. Fin dall’estate brasiliana di 50 anni fa, quando la quasi totale mancanza di elettricità e la bellezza incantevole delle baie di questo lembo di penisola immerso nell’oceano, a 176 km da Rio de Janeiro, affascinarono Brigitte Bardot: in compagnia del suo innamorato dell’epoca, Bob Zaguri, l’attrice francese elesse infatti Buzios a proprio «paradiso», vivendo quello che ebbe poi a definire «il periodo più felice» della sua vita. Contribuendo a far scoprire al mondo intero una località dove insieme all’energia arrivò lo sviluppo turistico che l’ha trasformata in uno dei luoghi più visitati di tutto il Brasile.
Oggi di B.B. rimangono una statua alla fine del lungomare, bar e ristoranti e ovviamente un cinema a lei intitolati. Le spiagge e il mare sono sempre incantevoli. Ma sono le rinnovabili a proporre un’altra piccola rivoluzione. «I turisti vogliono sapere delle opportunità offerte dalla nostra città: wi-fi, biciclette, auto e soprattutto barche elettriche, le prime dell’America Latina, che stanno cambiando il nostro modo di vivere e lavorare». Parola di Janice, bionda trentenne rappresentante delle pousadas: decine di strutture alberghiere a gestione familiare adagiate nella vegetazione che circonda le spiagge di Buzios. Perché questa cittadina da quasi 30mila persone (ma con più di un milione di turisti ogni anno) è diventata una smart city,
secondo un progetto avviato nel marzo di due anni fa e che si ripromette entro il 2015 di completare — attraverso la riduzione del traffico e dell’inquinamento, con l’utilizzo delle rinnovabili
e delle “reti intelligenti” — lo sviluppo di un «laboratorio di innovazione in questo Paese dall’immenso patrimonio energetico: un prototipo regolatorio», secondo Paolo Romanacci, a capo del business development per l’America Latina di Enel Green Power, responsabile del progetto, insieme alla sua controllata brasiliana Ampla (2,8 milioni di clienti nel solo stato di Rio de Janeiro).
Il cuore del laboratorio è qui, nella control room rivestita di pannelli solari, dove si gestiscono le informazioni provenienti dalle smart grids: l’insieme “intelligente” delle reti che attraversano Buzios, distribuendo elettricità e facilitandone la gestione grazie ai contatori elettronici. Obiettivi già raggiunti? «Evitare i picchi dei consumi, ridurre al minimo gli sprechi e le interruzioni, che in Brasile rappresentano un problema importante nella vita quotidiana delle persone», spiega Orestes Castaneda, dirigente di Ampla, alla fine della quotidiana riunione di monitoraggio. Le smart grids sono presenti in altre parti del mondo (da Santiago del Cile a Genova, da Malaga a Bari), ma qui assumono un significato diverso: «In un contesto di integrazione tra produzione e consumo, con l’obiettivo di garantire la tutela dell’ambiente e l’efficienza energetica».
In giro per Buzios gli effetti del progetto sono visibili: nelle “scatole” incaricate di sorvegliare il flusso energetico e nei parcheggi delle biciclette elettriche con cui si muovono anche gli agenti della polizia municipale. Ma soprattutto grazie all’energia prodotta dalle pale eoliche verticali che, immessa in rete durante il giorno, dopo il tramonto offre l’illuminazione della piazza. Fino alla strada che costeggia la laguna punteggiata da 60 lampioni ricurvi (39 led ognuno) che garantiscono una pioggia di luce la cui intensità
è modulata sull’intensità del traffico.
«Ma per noi vivere in una smart city significa soprattutto sperimentare un cambiamento nei comportamenti, nelle abitudini sociali», sorride seduta in un caffè Luciana, quarantenne rappresentante di un’associazione di inquilini. Come? «I cittadini vengono messi a conoscenza dei nuovi servizi e partecipano alla raccolta differenziata dei rifiuti ottenendo risparmi in bolletta, hanno voce in capitolo in ogni decisione che li riguarda e sottopongono alle aziende che forniscono energia i loro problemi». Meno burocrazia, più inclusione sociale, insomma: «Buzios è un laboratorio dove l’energia diventa la scintilla per la creazione di un processo integrato e condiviso», conclude Castaneda.
La stessa energia che alimenta il silenzioso taxi acquatico con una manciata di turisti a bordo: scendono al fondo della passeggiata lungo il mare, per l’immancabile foto-ricordo accanto alla versione bronzea, a grandezza naturale, di Brigitte Bardot. Così, 50 anni dopo l’apparizione della diva, Buzios cerca un altro futuro possibile: tra mare, spiagge e innovazione.