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COLLE VAL D’ELSA LE MINI «CENTRALI» E GLI EDIFICI PUBBLICI

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Il sole protegge l’ambiente e fa risparmiare denaro
Primo report sull’utilizzo degli impianti fotovoltaici

Fonte: La Nazione, Cronaca di Empoli – Pagina Valdelsa

Autore: ALESSANDRO VANNETTI

CI SI ABBRONZA, col sole, ma ci si può anche vivere meglio, proteggendo l’ambiente e risparmiando denaro. Quanto risparmio lo dice il report sul primo anno di utilizzo dei pannelli fotovoltatici installati su cinque edifici pubblici di Colle, i palazzetti dello sport della Badìa e di viale dei Mille, la scuola media Arnolfo di Cambio, la scuola materna di Gracciano e il cimitero comunale dei Castellini. Complessivamente i cinque impianti hanno prodotto corrente elettrica per 195.800 kilowattore: per ottenere la stessa quantità di energia sarebbe stato necessario bruciare quasi 37 tonnellate di petrolio, immettendo nell’aria tonnellate di gas e polveri inquinanti che, invece, sono state risparmiate all’ambiente. Oppure la si sarebbe potuta acquistare dall’Enel, che l’avrebbe prodotta con il cosiddetto ‘mix energetico nazionale’ (cioè l’insieme delle varie tecnologie impiegate nella produzione nazionale), ma in quel caso sarebbe stata inevitabile l’immissione nell’atmosfera di 91 tonnellate di anidride carbonica. In un modo o nell’altro, insomma, l’ambiente e i consumatori avrebbero pagato un conto ‘salato’. L’impianto che ha prodotto il maggior numero di kilowattore in questo primo anno di attività è stato quello del palasport della Badìa: 99.800 Kwh, pari e 18,66 tonnelate di petrolio non bruciate e a 46 tonnellate di anidride carbonica non emesse. I pannelli della scuola elementare di Gracciano hanno prodotto 27.000 Kwh (risparmiando l’emissione di 12,53 tonnellate di anidride carbonica e 5,08 tonnelate di petrolio); quelli della scuola media Arnolfo 26.000 (12,29 tonnellate di anidride e 4,98 di petrolio); l’impianto del palazzetto di viale dei mille 22.000 (10,19 tonnellate di anidride e 4,13 di petrolio); quello del cimitero dei castellini, infine, 21.000 Kwh (9,61 tonnellate di Co2 e 3,89 di petrolio). Più difficile è il calcolo del risparmio economico, per le molte variabili in gioco: tipologia di contratto, tariffe orarie, variabilità del costo delle materie prime etc. Stimando, comunque, un risparmio medio intorno ai 7 centesimi a kilowatt, il risparmio complessivo si aggirerà fra i 13.000 e i 15.000 euro, ma il vero vantaggio economico è quello derivante dall’installazione e dalla gestione degli impianti. L’investimento è di 240.000 euro, ma il Comune avrà una spesa pari a zero ed anche un piccolo introito, perché il contratto che ha stipulato con una società privata prevede che l’installazione degli impianti sia a carico dell’impresa, che potrà poi gestirli per 20 anni nei quali, grazie agli incentivi del Conto Energia e allo ‘scambio sul posto’ (una forma di autoconsumo che consente di immettere in rete l’energia non consumata per venderla o prelevarla successivamente) potrà non solo ammortizzare il costo, ma anche pagare al Comune una percentuale del 15 per cento sugli introiti.