La Rete dei comitati presieduta da Alberto Asor Rosa si è riunita in assemblea a Firenze lo scorso venerdì 8 marzo. Tra i tanti i temi all’ordine del giorno dell’assemblea -dal problema delle cave di marmo delle Alpi Apuane, all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, dal sottoattraversamento per i Treni ad Alta Velocità a Firenze, al corridoio autostradale tirrenico– anche la geotermia, su cui la Rete dei comitati si è espressa in maniera molto critica, arrivando a chiedere il blocco della costruzione di nuove centrali sull’Amiata e la “moratoria” su quelle esistenti.
All’assemblea di Firenze è intervenuto anche il Presidente della regione Toscana, Enrico Rossi che ha definito “utile” il dialogo con i comitati anche se le opinioni sono diverse su tutti i temi in discussione ed ha avanzato la proposta di «costituire in Regione un tavolo comune per analizzare dati di provenienza scientifica diversa se possono costituire una base di partenza per fare un confronto ragionato su questioni di varia natura».
«La Regione –ha detto Rossi- vuol ascoltare i Comitati perchè rappresentano istanze e posizioni della società civile, proteste legittime. Non su tutto siamo d’accordo e non su tutto la pensiamo allo stesso modo però abbiamo fatto una svolta urbanistica che rivendichiamo».
«Sono tre –ha detto Rossi- gli assi di sviluppo che riguardano la Toscana: un manifatturiero legato all’artigianato ma anche alla creatività e alla ricerca; il turismo, che può dare lavoro ma anche presentare problematiche su ambiente e paesaggio non meno impattanti di quelle che pone il primo asse; e l’agricoltura, per la quale si intravedono segnali positivi. Tutto questo ha molto a che fare con l’oggetto della discussione di oggi e con alcune leggi attualmente al vaglio, vale a dire urbanistica, paesaggio e regolamentazione cave».
Il ruolo della Regione sulle questioni del riordino e tutela del territorio deve essere per Rossi «di stimolo, di proposta, di avanguardia. Un modello di neo centralismo non mi convince, dobbiamo tornare ad una logica in base alla quale regioni ed istituzioni locali siano più propulsivi, produttivi e progressivi. I problemi legati alla salvaguardia del territorio non si possono affrontare con un’ottica neo centralista».
«Anche sulla geotermia –ha continuato Rossi- abbiamo prodotto una nuova svolta ambientalista e la produrremo ancora di più con i fondi comunitari che utilizzeremo per il risparmio ed il contenimento dei costi dell’energia. La prospettiva del nuovo piano punta sulla media entalpia, con emissioni zero in atmosfera e minor impatto sul paesaggio».
Rossi ha dunque ribadito quanto sostenuto in altre occasioni, ovvero che portato a compimento il piano dell’alta entalpia -previsto nell’accordo siglato con Enel- con la costruzione della centrale Bagnore 4 sull’Amiata, le nuove prospettive di sviluppo della geotermia saranno legate alla media e bassa entalpia.
Riguardo alla centrale geotermoelettrica “Bagnore 4”, nel comune di Santa Fiora, quasi al confine con quello di Arcidosso, sono intanto ripresi i lavori di costruzione.
Lo scorso 20 febbraio, infatti, la Regione Toscana ha concesso ad Enel una nuova Autorizzazione Unica in sostituzione di quella annullata dal TAR, con la sentenza del 20 gennaio, per un vizio procedurale.