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Green economy. Secondo Anie Energia a fare da traino saranno i sistemi di accumulo

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Il settore elettrico riparte dalle rinnovabili
Previsti nel 2015 incrementi di fatturato del 20 per cento

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Enrico Netti

Dalla green economy una scossa per far ripartire il manifatturiero del settore energia. I primi segnali di dinamismo da sistemi di accumulo, inverter utilizzati con le energie rinnovabili e colonnine di ricarica per i mezzi elettrici sono attesi già nella seconda parte dell’anno, con la prospettiva di un consolidamento della domanda interna nel corso del 2015. Un ciclo favorevole che porterà alle imprese aumenti dei ricavi anche del 20 per cento. È quanto emerge da un’indagine svolta da Anie Energia tra i suoi associati per analizzare le prospettive che offrirà il mercato interno delle rinnovabili.
«La domanda sta per ripartire in tre aree chiave che danno un senso di svolta alle smart grid – premette Matteo Marini, presidente di Anie Energia -, grazie all’integrazione di elementi come generazione, accumulo e sistemi di efficienza».
Sono soprattutto questi ultimi a portare la vera innovazione, utile a stimolare domanda e investimenti. È ormai prossimo l’ingresso nell’era dei "Sistemi efficienti di utenza" (Seu). Sarà così possibile vendere direttamente l’energia elettrica prodotta da una fonte rinnovabile come il fotovoltaico e l’eolico a tariffe inferiori, perché senza gli oneri della rete di trasmissione e distribuzione e gli oneri di sistema. Questa finestra di opportunità si aprirà con la definizione dei regolamenti attuativi del Gse e dopo l’emanazione delle circolari sul regime fiscale dell’energia autoprodotta e autoconsumata in un ambito Seu. Normative oggi in fase di elaborazione. «Grazie alle smart grid si vedrà un aumento della generazione distribuita – sottolinea Marini -. Ci sarà una maggiore flessibilità nell’offerta, un aumento dell’autoconsumo per le utenze commerciali e residenziali anche grazie a un regime fiscale che dovrebbe premiare l’energia autoprodotta e autoconsumata nella Seu». In Italia la potenza fotovoltaica installata è pari a circa 18 GW. Con le Seu sarà possibile accumulare l’energia elettrica per consumarla la notte o nei momenti di picco, in maniera più efficiente.
Sono proprio i sistemi di accumulo, stazionari o abbinati agli inverter di impianti fotovoltaici, quelli su cui le imprese di Anie Energia ripongono maggiore fiducia. L’aumento dei ricavi previsto per il 2015 da molti imprenditori è a doppia cifra e, nel complesso, il sentiment è visto positivo per l’anno in corso. Più complesso lo scenario delle colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici: quasi il 30% delle imprese si attende per il 2015 un aumento dei ricavi sul mercato interno superiore al 10 per cento.
«Sui sistemi di storage intelligente si lavora da qualche anno – spiega Claudio Andrea Gemme, ad della Nidec Asi (ex Ansaldo sistemi industriali) -. Ora si punta sulle smart grid e sul risparmio dell’energia nella fase di trasmissione grazie a sistemi di accumulo "non convenzionali" presenti nelle sottostazioni della rete». C’è poi il rinnovo di altri elementi del network di distribuzione, un miglioramento nella direzione degli obiettivi di Horizon 2020. «Registriamo un aumento degli ordinativi e il peso di questi sistemi crescerà nel 2015 al 20% rispetto al 10% dell’anno scorso».
«Sono settori in cui si sta investendo molto – conferma Luciano Raviola, direttore delle operazioni della Power-One (inverter) – e rappresenteranno una seconda vita per le rinnovabili».
Si va verso un ampliamento del mix di fonti green anche grazie a batterie più efficienti. Fiamm punta sulla tecnologia al sodio nickel. «In Europa i primi mercati per gli impianti Seu sono Germania, dove sono in vigore incentivi, e Italia – dice Stefano Dolcetta, ad di Fiamm -. I più interessati allo storage sono i titolari di campi fotovoltaici e gli operatori professionali, ma in futuro negli edifici "ad alta efficienza" ci sarà un locale per immagazzinare l’energia prodotta con il solare». Il gruppo studia anche colonnine fotovoltaiche per la ricarica rapida delle auto elettriche. Tutte opportunità che dovrebbero far aumentare i ricavi della divisione Energy Storage dai quasi venti milioni del 2013 ai 150 previsti nel 2017.