Il meeting intermedio del progetto GeoDH (acronimo per “GEOthermal District Heating”, ovvero teleriscaldamenti geotermici) che si è tenuto a Firenze il 27 e 28 febbraio aveva l’obiettivo da un lato di fare il punto sullo stato dell’arte di tutte le azioni previste e realizzate, e contemporaneamente illustrare (in via preliminare) i documenti e le guide che, a partire dal mese di marzo, saranno pubblicate e presentate agli attori di riferimento: enti locali e regionali, operatori, costruttori ed istituzioni finanziarie coinvolti nel settore del teleriscaldamento geotermico.
Le attività di promozione e disseminazione del progetto (conferenze, realizzazione di eventi specifici e materiale promozionale, etc.) e la condivisione delle migliori pratiche riguardo le tecnologie e i meccanismi di attuazione e fornitura (workshop e attività formative in ciascuno dei paesi target), rappresentano, tra le attività previste, momenti di confronto con e per operatori del settore ed amministratori locali e regionali, al fine di migliorare la consapevolezza sulle applicazioni e sui benefici offerti dall’utilizzo dei teleriscaldamenti geotermici.
Il progetto, cofinanziato al 75% dal programma della Commissione Europea “Intelligent Energy Europe”, con un partenariato di 10 membri, coordinati da EGEC (European Geothermal Energy Council), nasce con l’obiettivo prioritario di accelerare la diffusione dei teleriscaldamenti geotermici, per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di calore e la sostituzione dei combustibili fossili in 14 paesi europei, con differenti livelli di maturità di mercato.
Nonostante il potenziale geotermico profondo sia spesso significativo e competitivo con le altre fonti di approvvigionamento energetico, ad oggi i teleriscaldamenti geotermici non sono ancora adeguatamente sviluppati. Da un punto di vista della maturità dei mercati esistono tre macrocategorie in Europa: Paesi quali Germania, Francia, Italia, Ungheria dove sono presenti mercati maturi; Paesi con mercati di transizione (Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Danimarca, Romania), e infine Paesi in cui vi sono mercati assolutamente nuovi per questo tipo di attività quali i Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Bulgaria.
Il progetto GeoDH si propone quindi di individuare e rimuovere tutti gli ostacoli non tecnici che hanno sino ad ora impedito lo sviluppo di questa tecnologia, lavorando a fianco dei decisori e suggerendo raccomandazioni (amministrative, normative, finanziarie e gestionali) per facilitare l’adozione di un corretto quadro di riferimento che ne consenta l’introduzione nel mercato energetico.
Al meeting intermedio di Firenze erano presenti i 10 partner di progetto (tra cui CoSviG, per la parte italiana), coordinati da EGEC (European Geothermal Energy Council), ed Antonio Aguilo Rullan, l’Officier dell’agenzia della Commissione Europea EASME (Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises), che dal primo gennaio sostituisce l’Agenzia Europea per la Competitività e l’Innovazione, in rappresentanza del soggetto che gestisce il programma “Intelligent Energy Europe” (IEE), nell’ambito del quale è cofinanziato il Progetto GeoDH.
Aguilo Rullan ha dato importanti indicazioni circa lo svolgimento delle azioni previste dal progetto GeoDH e suggerimenti per la sua gestione, mentre il partner ungherese MFGI ha presentato la mappa che consente una visualizzazione su più livelli: domanda di calore, potenziale geotermico e reti di teleriscaldamento (geotermico e non) attualmente in funzione nel territorio europeo.
CoSviG ha presentato il report sui 14 workshop nazionali di progetto che si sono tenuti tra ottobre 2012 e maggio 2013 (quello italiano si è tenuto a Piancastagnaio nel Dicembre 2012) ed i risultati dell’indagine condotta sul quadro normativo concernente i teleriscaldamenti geotermici, all’interno di ciascuno stato partner. CoSviG aveva infatti il compito di esaminare il quadro normativo che regolamenta il settore dei teleriscaldamenti geotermici nei paesi aderenti al progetto, per identificarne le principali barriere che ne ostacolano lo sviluppo. Le informazioni raccolte saranno poi utilizzate da EGEC per la redazione di un documento relativo ad ogni paese in cui saranno evidenziate le principali barriere che impediscono la realizzazione di nuove reti e le proposte per superarle. Un lavoro d’indagine sul quadro normativo europeo inerente il settore dei teleriscaldamenti geotermici è stato condotto anche dal partner polacco PASMEERI che ha presentato al meeting la versione finale del lavoro svolto e che -durante il mese di marzo- sarà presentato nell’ambito di incontri bilaterali con enti locali e regionali coinvolti in progetti di teleriscaldamento geotermico e che hanno dimostrato interesse per GeoDH.
Le raccomandazioni che verranno da parte di questi enti, saranno auspicabilmente adottate per facilitare l’introduzione di disposizioni normative essenziali al fine di creare un sistema stabile a lungo termine e che consenta lo sviluppo dei teleriscaldamenti geotermici in Europa.
Al meeting è stato invitato anche Roberto Amidei, direttore generale della GES, società di gestione del teleriscaldamento di Pomarance e membro italiano del comitato consultivo di progetto, che ha potuto fornire il punto di vista delle imprese coinvolte nella realizzazione, gestione e manutenzione delle reti di teleriscaldamento geotermico.